[AUGURI] L'anno vecchio è agli sgoccioli: cosa buttare e cosa portare con noi?

Uno dei riti a cui assistevo da bambina la sera dell'ultimo dell'anno, era quello di lanciare giù dal balcone cose vecchie e rotte per liberarsi dal carico dell'anno vecchio come in un rito propiziatorio.

E così, dopo avere fatto gli auguri ai familiari e brillato assieme alle stelle filanti, si prendevano dalle mani di mamma e nonna, piccole tazze sbrecciate, piatti segnati, bicchieri rovinati e si buttava tutto giù, con gran fracasso. 

Oggi, il politicamente corretto, non ce lo consente. Non so se da qualche parte, nel profondo sud, si tiene ancora fede a questa vecchia tradizione, ma spero di si. Era bello e liberatorio.

Come al solito, non ci sono propositi per il nuovo anno ma solo l'idea di volere buttare giù dal davanzale, seppur metaforicamente,  i pensieri e le preoccupazioni che hanno animato la nostra mente e stretto il nostro cuore durante i dodici mesi di questo lungo e affannoso 2021.

Cosa butterei?

Al primo posto sicuramente il maledetto virus. Sono due anni che ci attanaglia fisicamente e psicologicamente. E auguro miliardi di vaccini a tutti quanti, all'intero pianeta. Peccato che, almeno per il prossimo anno dovremo portarcelo ancora dietro.

Al secondo posto  la pressione dei social e le loro opinioni. Sono stanca di gente nullafacente che ci dice cosa fare e come farlo dalla finestra del loro bel mondo "virtuale". Insomma, meno condizionamenti e più vita vera. 

Al terzo posto il telefonino. Non dico proprio di buttarlo (a volte serve è innegabile)  ma di spegnerlo con più frequenza. Cercando di riprenderci il nostro tempo libero, per camminare, leggere e ridere. Vivere.

Al quarto posto il lamentarsi. Sempre, di tutto e di più. Delle file, dei parenti, delle amicizie, dei colleghi di lavoro. Se proviamo a smettere di lamentarci noi per primi magari, quasi per magia, il mondo che ci sta intorno potrebbe apparire migliore. Tutto sta nel nostro approccio o no?

Al quinto posto le cose inutili. Per cui pulizie, negli armadi, nei cassetti, box e cantine. Pulizia di superficie che ci farà recuperare spazio dentro e fuori di noi.

Cosa porterei?

Al primo posto gli affetti. Sembrerà retorico e banale ma a mio parere sono quelli che contano, sempre e comunque. Forse siamo troppo abituati a sentirci circondati da amore da non riuscire a realizzare che, senza, il mondo è triste e vuoto. E magari impariamo a dire più spesso "ti voglio bene". Che frase meravigliosa  e unica.

Al secondo posto la salute. Continuo a veleggiare sull'onda della banalità. Ma credo siate d'accordo con me. Se qualcosa ci ha insegnato il periodo covid, è l'avere cura di noi e di chi ci sta attorno. Almeno me lo auguro. Per me è così.

Al terzo posto il sorriso. Sembra quasi surreale, ma quanto ci ha fatto bene guardare le persone care e sorridere loro anche attraverso un cellulare, in mancanza di altro? I miei due Natali senza il calore della mia famiglia accanto, sono stati durissimi. Ma per fortuna abbiamo sorriso e ci siamo fatti coraggio.

Al quarto posto il rispetto per la donna. Sono del parere che dobbiamo avere cura di noi stesse per prime e di lottare strenuamente affinché la violenza contro di noi abbia fine. Senza cedimenti, senza rassegnazione.

Al quinto posto il rispetto per l'ambiente. Stiamo vivendo momenti tragici, sono l'alba di un Armageddon che non ci risparmierà. Per cui facciamo la nostra parte.

Amici cari, se volete aggiungere qualcosa alla lista fate pure, attendo i vostri commenti. 

Auguri a tutti voi.