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26 settembre 2020

"HEROES"


I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can beat them, just for one day
We can be Heroes, just for one day

And you, you can be mean
And I, I’ll drink all the time
‘Cause we’re lovers, and that is a fact
Yes we’re lovers, and that is that

Though nothing, will keep us together
We could steal time,
just for one day
We can be Heroes, for ever and ever
What d’you say?

I, I wish you could swim
Like the dolphins, like dolphins can swim
Though nothing,
nothing will keep us together
We can beat them, for ever and ever
Oh we can be Heroes,
just for one day

I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can be Heroes, just for one day
We can be us, just for one day

I, I can remember (I remember)
Standing, by the wall (by the wall)
And the guns shot above our heads
(over our heads)
And we kissed,
as though nothing could fall
(nothing could fall)
And the shame was on the other side
Oh we can beat them, for ever and ever
Then we could be Heroes,
just for one day

We can be Heroes
We can be Heroes
We can be Heroes
Just for one day
We can be Heroes

We’re nothing, and nothing will help us
Maybe we’re lying,
then you better not stay
But we could be safer,
just for one day

Oh-oh-oh-ohh, oh-oh-oh-ohh,
just for one day

“EROI”


Io, io sarò re
E tu, tu sarai la regina
Anche se niente li porterà via
Li possiamo battere, solo per un giorno
Possiamo essere Eroi, solo per un giorno

E tu, tu puoi essere meschino
E io, io berrò tutto il tempo
Perché siamo amanti, e questo è un fatto
Sì siamo amanti, è proprio così

Sebbene niente ci terrà uniti
Potremmo rubare un po’ di tempo,
per un solo giorno
Possiamo essere Eroi, per sempre
Che ne dici?

Io, io vorrei che tu sapessi nuotare
Come i delfini, come nuotano i delfini
Sebbene niente,
niente ci terrà uniti
Possiamo batterli, per l’eternita’
Oh possiamo essere Eroi,
anche solo per un giorno

Io, io sarò re
E tu, tu sarai la regina
Sebbene niente li porterà via
Possiamo essere Eroi, solo per un giorno
Possiamo essere noi, solo per un giorno

Io, io riesco a ricordare (mi ricordo)
In piedi accanto al Muro (accanto al Muro)
E i fucili sparavano sopra le nostre teste
(sopra le nostre teste)
E ci baciammo,
come se niente potesse accadere
(niente potesse accadere)
E la vergogna era dall’altra parte
Oh possiamo batterli, ancora e per sempre
Allora potremmo essere Eroi,
anche solo per un giorno

Possiamo essere Eroi
Possiamo essere Eroi
Possiamo essere Eroi
Solo per un giorno
Possiamo essere Eroi

Noi non siamo niente, e niente ci aiutera’
Forse stiamo mentendo,
allora è meglio che tu non rimanga
Ma potremmo essere più al sicuro,
solo per un giorno

Oh-oh-oh-ohh, oh-oh-oh-ohh,
anche solo per un giorno

(HEROES - 1977 -  DAVID BOWIE E BRIAN ENO - TRILOGIA BERLINESE)


Note: Bowie ha dichiarato che la canzone gli fu ispirata da una giovane coppia che si incontrava segretamente sotto la torretta di guardia del Muro di Berlino e che lui spiava dalla finestra dello studio di registrazione. Secondo Tony Visconti, il suo produttore, la coppia in questione era lui stesso ed una ragazza con cui aveva una storia durante la registrazione. L’uso delle virgolette nel titolo potrebbe avere un significato ironico.

(Velvetgoldmine.it)


Di questa canzone e dell'intero album ho già parlato qui.

Mentre di David Bowie vi ho parlato  anche qui.

Vi lascio la versione live cantata da David Bowie sul palco del Live Aid nel 1985. Vi lascio con la grande musica, quella immortale. Buon sabato amici.




09 agosto 2020

HO MOLTO TACIUTO: ADDIO A FRANCA VALERI





Immagine presa in rete





“Io sono molto benvoluta e mi chiedo il perché, mi chiedo se me lo merito. Poi, riflettendo, qualcosa ho fatto. Ho molto taciuto. Non è poco.”


Ti avevamo appena festeggiato qualche giorno fa, qui sul mio blog, per i tuoi meravigliosi 100 anni.

Ciao Franca, che la terra ti sia lieve.


21 aprile 2020

BUON COMPLEANNO QUEEN ELISABETH!


Oggi, Her Majesty Queen Elisabeth II compie 94 anni e in 68 di regno è la prima volta che non ci saranno celebrazioni in suo onore. Niente saluti speciali con  colpi di cannone a salve, le bandiere del Regno Unito non sventoleranno sugli uffici pubblici per celebrarla. Tutte misure prese per rispettare il momento di difficoltà a causa del coronavirus, nel suo regno e nel resto del mondo.
Trascorrerà il suo compleanno a Windsor assieme al Principe Filippo e lo festeggerà in forma privata.
Anche la parata ufficiale celebrativa, il TROOPING THE COLOUR (sfilata della bandiera)  che si tiene in giugno, è stata annullata. 
Nel 2017 presi parte alla cerimonia, assieme a mio marito. E ho potuto ammirarla da vicino. Si accede solo ad inviti, previa richiesta formale sul sito Reale.

La parata militare, ha un'etichetta molto rigida. La Sovrana, dapprima saluta i sudditi dal balcone di Buckingham Palace poi, assieme a tutta la famiglia reale, sale in carrozza  e  si dirige al palazzo della Guardia Reale,  accanto al St. James Park. All'interno del cortile, a cui si può accedere solo con gli inviti, viene allestito il palco reale. Da qui la Regina assiste all'intero evento. Vi partecipano , inoltre, diversi capi di stato e  tutto viene trasmesso in diretta dalla BBC.






Ricordo la giornata, bellissima e calda. Rimasi impressionata dalla quantità di militari, oltre 1400, di ogni ordine e grado. Alcuni, soffocati dalle divise invernali e dagli assurdi colbacchi di pelo di orso, svennero.Mi dissero che capita tutti gli anni, perché devono rimanere tanto tempo in piedi e sotto il sole.

Alcune curiosità legate a Sua Maestà.

1) Perché la Regina festeggia due volte il suo compleanno? Beh, ma è la sovrana, vi pare possa bastare un giorno solo? Sembra che lei stessa abbia deciso così perché le giornate in giugno sono decisamente migliori dal punto di vista metereologico.
2) Perché le Guardie al suo passaggio le danno le spalle? La questione è nata qualche anno fa, quando ci fu l'attentato nel 1981 durante una visita ufficiale in Nuova Zelanda. Da quel momento, per proteggerla i servizi di sicurezza rivolgono lo sguardo al pubblico.
3) La Regina utilizza le sue mitiche borsette per inviare messaggi ai suoi collaboratori, durante le occasioni ufficiali. Ad esempio,quando vuole liberarsi dell'interlocutore, passa la borsetta da un braccio all'altro o la appoggia a terra. Se invece, va tutto bene, tiene la borsa a sinistra e i guanti a destra.
4) Guida benissimo e sa aggiustare una macchina ma non ha la patente. Provate a fermarla e a dirglielo ahahahah del resto, visto che in Inghilterra è la Regina a rilasciare ufficialmente il documento, sarebbe un controsenso se autorizzasse se stessa!
5) A tre anni si guadagnò la prima copertina sul Times. Alla faccia delle influencer di adesso.
6) I suoi vestiti full color sono una delle caratteristiche più amate dai sudditi e dal resto del mondo. In realtà, è un obbligo derivante da motivi di sicurezza; deve essere sempre riconoscibile per tutti quelli che vigilano su di lei.







Se avete voglia di scoprire qualcosa in più molti sono i libri e le biografie a lei dedicate. Io vi consiglio, tra i tanti che ho letto, un piccolo romanzo davvero divertente di Alan Bennett, che lessi qualche anno fa. La sovrana lettrice.

E voi cosa ne pensate della Regina? A me è molto simpatica.






Fonti: FOCUS - SITO REALE TROOPING THE COLOUR





02 novembre 2014

Eduardo De Filippo: Si Cucine Cumm'e vogli'i'



Eduardo De Filippo




Sono trent'anni dalla sua scomparsa. 

Lo hanno celebrato in tutti i modi possibili. Servillo a Napoli con la regia di Sorrentino, lo sta ricordando grazie ad una delle sue opere più importanti: Le Voci di Dentro.

Io, ho avuto il grandissimo piacere di vedere suo figlio Luca al San Carlo di Napoli,  mentre recitava Shakespeare (La Tempesta) riadattato con difficilissimo lavoro di traduzione dall'inglese antico al napoletano seicentesco fatto da suo padre pochi mesi prima della sua morte.
Usando un linguaggio che avvicinò i protagonisti al pubblico partenopeo. Cosi chè Ariele, divenne quasi uno scugnizzo e Prospero e Miranda arrivarono al pubblico con un respiro ampio eppur vicino a loro, molto più comprensibile.
Una grande, immensa prova di Arte.
Io sono orgogliosissima di avere avuto un tale privilegio, ed è uno dei ricordi più vividi della mia vita. Una immensa fortuna.
Ma oggi vorrei utilizzare un escamotage più familiare per parlarvi di lui.

Come palcoscenico casa mia. Non molto diverso da quella che è la scenografia del suo teatro tradizionale.

Me lo immagino seduto al tavolo della cucina in marmo bianco, lì dove tutto veniva scandito e gestito da mia nonna,  mentre insieme a lei  preparano una ricetta semplice e pure unica:

Tubetti al sugo cotto al sole. Tratto da "Si Cucine cumm'è vogl'i i'" di Isabella Quarantotti De Filippo.

"Quando eravamo in vacanza ad Isca, l'isola di Eduardo di fronte a Merano e più o meno equidistante da Capri e Positano, preparavamo spesso questi tubetti che riscuotevano successo presso tutti i nostri amici, sia italiani che stranieri. Ne era particolarmente ghiotto Archie Colquhoun, autore di una splendida traduzione in inglese di Promessi Sposi,
Bisogna cucinarli d'estate, perchè è allora che sono disponibili i due ingredienti principali: sole e pomodori. San Marzano, maturi, rossi e succulenti.

per sei persone occorrono:
400 gr. di tubetti medi non rigati
500 gr. di San Marzano a pezzetti e senza semi
100 gr. di ottimo olio d'oliva ( extravergine direi)
1 e 2 spicchi d'aglio tagliati a metà ma non mondati
3 cucchiai colmi di succo di limone ( non trattato )
abbondante basilico fresco

Strofinate l'interno di un'insalatiera con l'aglio e lasciatelo cadere dentro con l'olio, il succo di limone e i pomodori.
Usate un po' di più di sale perché,  insieme al calore solare, esso contribuisce alla cottura dei pomodori; in compenso l'acqua per la pasta sarà meno salata o addirittura insipida.
Mescolate per bene e, dopo aver coperto il recipiente con garza o tulle per tenere lontane le mosche, sistematelo in pieno sole. Nel giro di quattro ore il sugo sarà pronto e vi potrete versare i tubetti legati e scolati.
Decorate con tanto basilico. Anche gli spaghetti sono buoni conditi così, e un po' di peperoncino forte non ci sta male."

E li immagino lì, al chiuso di quella cucina, dove si è svolta la maggior parte della mia infanzia, a discutere in armonia di quanto amassero di più: la cucina napoletana. La regina delle cucine.






04 gennaio 2013

L'anima elegante di Audrey Hepburn






Vero. Ve ne avevo già parlato qui, diffusamente.
Ma trattandosi di lei non sarà che la seconda volta questa.
Guardare il mito attraverso gli occhi di chi l'ha amata più di chiunque altro: suo figlio.
E scoprire che, la donna e la sua anima erano di gran lunga superiori all'immagine iconografica che il tempo conserverà sempre nel suo massimo splendore.
Scoprire poi, io a dire il vero mai avuto dubbi.
Un libro che  consiglio se un po' di questa donna è nei vostri cuori.


" CONSIGLI DI BELLEZZA A PROVA D'ETA'"

Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.
Per dei begli occhi, cerca il buono che c'è nelle persone.
Per una figura snella, dividi il tuo cibo con gli affamati.
Per capelli splendenti, lascia che un bambino li accarezzi una volta al giorno.
Per il portamento, cammina con la convinzione che non camminerai mai sola.
Ti lasciamo una tradizione con un futuro.
L'amore per gli esseri umani non diverrà mai obsoleto.
Le persone, ancor più degli oggetti, hanno bisogno di essere restaurate, 
rinnovate,ravvivate,reclamate e redente e redente e redente.
Non buttare mai via nessuno.
Ricordati che se hai bisogno di una mano, ne troverai una proprio in fondo al tuo braccio.
Man mano che crescerai, scoprirai che di mani ne hai due: una per aiutare te stessa.
L'altra per aiutare gli altri.
Ti aspettano giorni meravigliosi, che tu ne possa avere molti di fronte a te.
(Sam Levenson)

Una delle poesie preferite di Audrey.








31 marzo 2012

LOVE ME DO: 50 ANNI DI BEATLES






Il 4 settembre del 1962 questo gruppo di ragazzi di Liverpool incideva il suo primo singolo sotto etichetta Emi Parlophone Records.
Nasce così ufficialmente la band che più di ogni altra avrebbe lasciato il segno nel mondo della musica, mondo che frequenteranno insieme solo per 10 anni.



Sovvertiranno ogni regola scritta e non scritta nel panorama musicale mondiale.
Lo sconvolgeranno e dopo di loro niente sarà più come prima.
Se la riascoltiamo oggi la melodia della canzone con l'armonica blues suonata da John Lennon, immediatamente ci rendiamo conto che racchiude il senso e la magia di tutte le rivoluzioni che verranno dopo di loro.


La mitica copertina di Abbey Road



"Love me do" è stata registrata in diverse occasioni.

La prima versione, il 6 giugno 1962 aveva alla batteria Pete Best.
Fu per un'audizione con la Parlophone che poi non li mise sotto contratto subito, perchè non convinta.
Caspita che errore!

La seconda versione, il 4 settembre 1962 fu quella del singolo e vide alla batteria Ringo Starr.
L'artista aveva sostituito definitivamente Best nell'agosto precedente, il quale non piaceva al loro produttore Martin, della casa discografica Parlophone.

In quel momento il gruppo si completava definitivamente.

gli studi di Abbey Road


La versione singolo immediatamente pubblicata ebbe Ringo Starr alla batteria.

La versione album in "Please Please me" del 1963 vide Andy White al suo posto, ma fu una sostituzione temporanea, perchè Martin non sembrava convinto nemmeno di Starr, che dire, aveva problemi il ragazzo.

Quel giorno, i quattro "ragazzotti" varcarono il portone degli Abbey Road Studios per la prima volta, per registrare il singolo e i brani del loro primo album.

Questa mattina, ho comprato l'edizione speciale di Newsweek dedicata ai Beatles.
Si intitola: 50 YEARS SINCE THE MUSIC STARTED


Per l'occasione vi lascio uno stralcio di quanto riportato sulla rivista a riprova che quanto ho scritto ieri (la mia memoria fa cilecca qualche volta, ma sui Beatles proprio no) è realtà storica.

Dopo la Sessione Emi, però, George Martin informò Epstein che lui non voleva che Best suonasse la batteria durante la futura data di registrazione dei Beatles, che avrebbe avuto luogo il 4 Settembre. Non aveva lasciato intendere di sostituirlo in maniera definitiva, ma Lennon, McCartney e Harrison aveva già pensato in questi termini. Come il talento degli altri membri sembrava esplodere, Best era appena sufficiente come giocatore. Era timido, e mentre il resto della band aveva adattato le acconciature alla Pop-art, Best persisteva conn la sua sempre più fuori moda Pompadour. Doveva andare, e gli altri Beatles avevano lasciato il compito a Epstein di eliminarlo. "Eravamo codardi" ammise Lennon. Per sostituire Best, i Beatles si avvicinarono a Ringo Starr, il batterista dei loro rivali di Liverpool "Rory Storn and the Hurricanes". "Ringo era una stella in proprio", Lennon disse e la popolarità che aveva a livello locale contribuì a salvarli dalle ferite dei fans che avevano perso Best. Starr firmò, e ricordò in seguito, il primo concerto nella Cavern dopo avere aderito alla band, fu piuttosto violento. "Ci furono dei combattimenti, urla e botte. La metà di loro mi odiavano, la metà di loro mi ha amato. George si trovò con un occhio nero, e non ho guardato indietro". Ironia della sorte, quando i Beatles registrarono "Love me do" il primo singolo con Parlophone Emi, George Martin scelse di non utilizzare Ringo alla batteria. "Ringo a quel punto non era ancora un punto fermo... per George non era che un puntino come un qualsiasi ragazzo di sessione poteva essere " disse McCartney.
Ma loro avevano scelto.
"Love Me Do", uscì il 5 ottobre con "PS I Love You" quale lato b, non accese il mondo ma entrò nei primi 20 in Inghilterra e in seguito assicurò lo status della band.
La volta successiva i Beatles tornarono alla Emi sotto etichetta Parlophone, e il 26 novembre 1962 registrarono il loro primo LP "Please Please me".
Lo stato definitivo era stato fissato.

NASCEVA IL MITO