L'ABBRACCIO RIMANDATO
Arrivo in ospedale
Covid19 ovviamente
Sono il prototipo perfetto della vittima
I miei anni li ho e sono molti, 90
Peggioro
Sono assistito in modo impeccabile
Ma peggioro e mi mettono un casco in testa
Non proprio come quello da motociclista che avevo da giovane
Però fatico a respirare
E questo casco mi regala ossigeno
Una cosa non ti manca in queste situazioni
Il poter pensare
Ed allora mi rendo conto che ho avuto una vita intensa
Lunga e piena
E che posso anche suggellarla con la parola fine
Qui tra queste bianche mura di questa stanza asettica.
Lui è giovane
Capace
E dall'animo buono
Lo fermo
"Lasciami perdere, ho già fatto il mio percorso
Dedicati a chi ha il diritto di fare il proprio
Ed ha più anni davanti a sè"
Lui mi guarda
Con gli occhi di un figlio che sta guardando suo padre
Scuote semplicemente il capo in segno di dolce dissenso.
Questo suo dolce "accanimento"
Porta i suoi frutti
Sto meglio, mi sto riprendendo
Gli devo la vita
I nostri sguardi si catturano reciprocamente
Un segno d'intesa
"Grazie Dottore"
"Grazie a lei, non sa quanto le dobbiamo noi in realtà"
Mi sento incredibilmente rispondere
E due sorrisi sostituiscono purtroppo
Quell'abbraccio che avremmo voluto scambiarci
Poco male
L'abbiamo solo ritardato, posticipato
Ho intenzione di vivere ancora a lungo
E sicuramente a sufficienza
Per veder finire questa maledizione planetaria
Ed assaporare quel momento in cui ci incontreremo di nuovo
Per quest'abbraccio lasciato in sospeso
Per un abbraccio infinito di affetto e riconoscenza
Ho 90 anni
Quasi 91
Ed ho ancora più voglia di vivere adesso
Di quanta già mi animasse il cuore
Prima di arrivare qui.
Si allontana
Prosegue lungo la corsia
Continua il giro dei malati
Un ultimo sorriso commosso
In attesa di quell'abbraccio
Solo rimandato.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Note bibliografiche (qui)
Daniele Verzetti non ha bisogno di presentazioni. Le poesie pubblicate sul suo blog L'ANGOLO DEL ROCKPOETA®, sono un appuntamento irrinunciabile per tanti suoi amici. Noi blogger e i commentatori che arrivano dalla rete. Di se stesso dice:
La mia anima è come un vulcano attivo ma quiescente. Può sempre risvegliarsi dal torpore apparente per eruttare lava di dolore, rabbia, passione e verità.
Capita che in rete lui si trovi di fronte ad episodi di vita raccontati nei blog e allora, dal suo cuore e dalla sua "anima", scaturiscono righe di poesie trasportate dall'onda delle emozioni provate. Come è accaduto, qualche giorno fa, leggendo questo mio POST. Oggi sono veramente felice di ospitarlo nuovamente. La poesia nata dalla sua sensibilità è toccante, trascinante. Fotografa con un obiettivo macroscopico i sentimenti che hanno provato i medici e il signore comasco, durante la guerra intrapresa con il coronavirus. Una lotta senza esclusione di colpi, VINTA. A Daniele, va la mia stima e il mio affetto, per essere sempre capace di trascinarci con lui, sia quando affronta temi importanti e scomodi, sia quando la dolcezza dei suoi sentimenti arriva come balsamo necessario a restituirci speranza e coraggio. Sarebbe davvero bello che le sue parole riuscissero ad arrivare ai protagonisti della vicenda, Vincenzo Bello, il medico che con la sua equipe ha salvato il suo paziente e il signore di cui non conosciamo il nome che è potuto tornare all'affetto dei suoi cari.
Sapevo di questo appuntamento con Daniele, un'anima tanto sensibile quanto mai rassegnata alle brutture del mondo. Dici bene Mari, ci trascina ogni volta, solletica la nostra opprimente delusione, la voglia di non lasciar perdere mai e, come in questa splendida occasione, è pronto ad esaltare l'immenso cuore umano, esempio di tenacia che tutti dovremmo continuare a tenere vivo. E Daniele ci aiuta e ci sprona, finché giungerà un nuovo orizzonte di consapevolezza, di speranza, di sorriso.
RispondiEliminaCiao Franco mi permetto di ringraziarti per le tue toccanti parole. Spero un giorno di poter scrivere di sorrisi e nuovi orizzonti ( e qualche volta l'ho fatto "per sbaglio" lol :-))) ) ma a parte mie poesie di lotta, a loro modo positive in quanto incitano ad una reazione decisa, le altre mie liriche sono apparentemente senza speranza perché è importante che chi mi legge alzi lo sguardo dai miei versi e non si senta rassicurato da un lieto fine ma ferito ed indignato dal tema che ho trattato e voglia agire perché quell'orrore o quella ingiustizia abbia termine. E poi ci sono poesie come questa, che nascono da un'emozione di luce e raccontano anche momenti alti dell'animo umano. Sono entrambe due facce dell'esistenza umana, ma sento spesso di più il bisogno di trattare quel lato da cambiare e combattere fino a quando magari un giorno non avrò più motivo di scrivere degli orrori del mondo perché ll mondo sarà un posto non migliore ma bellissimo ed allora quel giorno, e non prima di quel giorno scriverò esclusivamente di bellezza, amore, natura, luce.
Elimina@ Franco, non si può rinunciare a leggere le poesie di Daniele, ci si può solo augurare che arrivi un giorno in cui le sue denunce, così importanti, diventino meno frequenti. E sarebbe un successo per lui e per noi tutti.
EliminaSono commosso e senza parole. Sapexobvte avresti postato questa mia poesia non mi aspettavo le tue toccanti e davvero profonde parole a commento della stessa. Grazie. Sai bene quanto la stima e l'affetto siano assolutamente ricambiati
RispondiEliminaHo semplicemente descritto quello che vedo in te.
EliminaE penso sia del tutto condivisibile da chiunque ti conosca.
Onorata di dedicarti ancora una volta il mio angolo di poesia.
Ti abbraccio.
Eccomi Mariella.
RispondiEliminaNon sono intervenuta prima semplicemente perché sapevo che sarebbe stato più giusto farlo oggi.
Grazie a te ho conosciuto meglio Daniele. E spero che in tanti leggano ciò che hai scritto su di lui perché merita tanto.
In questo pezzo che lui ha proposto con ispirazione di qualcosa avvenuta realmente, è molto evidente la sua grande sensibilità. Coglie ciò che di brutto o bello vi è nel mondo, lo fa suo e lo ricostruisce in parole forti e comprensibili da tutti. So perfettamente quanto sia difficile.
Come questo abbraccio sospeso. Quanti oggi hanno vissuto e stanno vivendo questa strana sensazione di mancanza di contatto. Come se l'affetto e la riconoscenza non potesse essere dimostrata appieno.
Però c'è la speranza di quel giorno che, se vivremo ancora e se riusciremo a ricordarcene, ce lo farà scambiare.
Sai che mi piacerebbe? Vorrei poter un giorno vederli tutti questi abbracci e baci mancati. Come in una sequenza da film. Per poter sorridere, ridere e gioire insieme. Sarebbe bello.
Ciao Mari, ciao Daniele e ciao a tutti.
Pia le tue emozioni sui miei versi mi hanno emozionato e toccato nel profondo. Cerco nel mio piccolo di riuscire a far arrivare quello che sento a tutti voi e spero sempre di riuscirci al meglio. Grazie!
EliminaHo scritto solo ciò che meriti e che penso, tutto qui. E grazie a te Daniele. 😘
Elimina@Pia anche io mi auguro di poter scambiare un milione di abbracci con tutte le persone a cui voglio bene e alle quali, in questo momento, sono lontana per forza di cose. Ed è bella la tua idea di vedere come in un film tutti gli abbracci e i baci sospesi.
EliminaChissà, magari qualcuno ci leggerà e porterà avanti il tuo desiderio.
Grazie per le bellissime parole dedicate a Daniele. Le condivido, se le merita tutte.
Un solo sintetico commento STUPENDOOO!!!
RispondiEliminaBuon weekend, un abbraccio
enrico
Caro Enrico, grazie di cuore!
EliminaQuesto ci differenzia dagli altri... noi italiani riusciamo a essere ancora umani e un noventenne (che ha ancora tanto da dire) non ha differenze con un ventenne.
RispondiEliminaMoz-
Mah, non tutti riusciamo ad essere umani, soprattutto nei confronti dei novantenni...
EliminaDi certo le belle persone sono tante, questa è una gran fortuna e non è questione di età, come l'episodio racconta molto bene.
Conosco le poesie di Daniele Verzetti, perchè lo seguo da tempo, sono tutte realistche e di una forza unica. Questa poesia mi ha commossa, ha saputo raccontare con parole toccanti la vicenda di questo anziano (che avrebbe potuto essere mio padre),che è stato comunque salvato dal covid . E questa poesia esprime tutta l'umanità di un uomo che chiede di essere "lasciato andare" e di medici e infermieri che gli regalano un'altra possibilità. Questo gran cuore è ciò che ci salva. Buona giornata !
RispondiEliminaOgnuno di noi, dovrebbe vedere nelle persone anziane, i genitori, i nonni, come scrivevo nel mio post.
EliminaSi chiama sensibilità. Empatia. La stessa che è stata in grado di coinvolgere a tal punto Daniele, da spingerlo a scrivere quella che io penso, sia tra le sue poesie più belle.
So che lo segui e sono felice di leggere la tua opinione sulla sua poesia, che condivido in pieno.
Buona giornata anche a te!
Grande Daniele, ha toccato un argomento attualissimo, tanti nonni sono morti in questa pandemia, senza abbracci e affetto.
RispondiEliminaSaluti a presto.
L'argomento toccato da Daniele, nasce da una forte emozione subita dopo avere letto il mio post che raccontava l'episodio accaduto qualche giorno fa in un ospedale del comasco. Uomini quasi rassegnati a morire per colpa del virus e altri uomini, coraggiosi, che non cedono alla rassegnazione e arrivano a sconfiggerlo.
EliminaGli abbracci torneranno, sono certa.
Grazie Vincenzo.
DAniele è un Grande della poesia.
RispondiEliminaLa sua rabbia, il suo scervellarsi sul mondo di oggi, di ieri e anche di domani finiscono in versi che colpiscono come un pugno di Tyson e ti mettono ko.
Virtualmente un abbraccio a t4e e a lui.
Vero Pat, a volte mi sento rintronata dopo avere letto una poesia di Daniele, capace di colpire come una sberla. E di farci riflettere, subito dopo.
EliminaIl tuo abbraccio virtuale me lo prendo e lo ricambio con forza.
Grazie davvero non so come dirvi quanto le vostre parole mi abbiano emozionato e toccato.
RispondiEliminaCaro Daniele, grazie a te da tutti noi.
EliminaBuona domenica.
Ottimi versi come l’articolo che hai dedicato all’anziano che chiedeva di lasciarlo andare...
RispondiEliminaComplimenti ad entrambi.
Vabbè Daniele sa che lo stimo molto anche se a volte lo vorrei meno cupo e pessimista ma pazienza...ciao Mariella
Anche io vorrei un Daniele meno cupo, ma non è certo colpa sua se il mondo è declinato al disfacimento.
EliminaLa sua poesia è una poesia di denuncia, non potrebbe essere diversa da quel che è.
Grazie di cuore per le tue parole;)
Avevo letto già, ma più in velocità, le parole di Daniele nel suo commento al tuo post dell'altro giorno e le avevo apprezzate.
RispondiEliminaOra le ho rilette con tutta l'attenzione che meritano e le ho "sentite" ancora di più nel profondo. Perché la capacità di Daniele è di creare immagini, sequenze vive, come film che guardi mentre leggi e che ti parla, letteralmente.
La bellezza di questa vicenda, che testimonia che ci sono persone dai sentimenti profondi e altruisti come il signore novantenne malato e medici che non lavorano e basta ma mettono l'anima in ciò che fanno e che curano non solo il corpo ma la PERSONA, è resa in modo encomiabile da Daniele.
Grazie a lui per aver composto i versi e a te, Mari, per averli messi in evidenza affinché tutti noi possiamo soffermarci e riflettere. E sperare.
Un abbraccio forte.
È una lirica che ti tocca nel profondo, stupenda.
EliminaCome la storia che ho indegnamente raccontato. Io vedo una luce in fondo al tunnel amaro di questa pandemia. Accesa dalle persone che non si arrendono e che lottano.Che hanno intenzione di vincere. Con coraggio, senza lasciarsi andare. Hanno tutta la mia stima. E qui da me, non smetterò di parlarne.
Grazie per le tue parole. Ti abbraccio forte anche io.
Torno poi per il post di oggi.
RispondiEliminaTi aspetto.
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