XU LIZHI (DAL WEB) |
Mi assopisco così, in piedi
I fogli che mi stanno davanti leggermente ingialliscono
Con una penna vi incido neri ineguali.
Sono solo parole di lavoro
reparto, catena di montaggio, macchinario, tesserino, straordinario, stipendio….
Mi hanno addomesticato ben bene.
Non so urlare, non so ribellarmi,
Non so denunciare, non so biasimarmi,
Sopporto lo strenuo, in silenzio.
Quando è iniziata
bramavo solo quella grigia busta paga il 10 del mese
perché mi procurava una tarda consolazione.
Per questo ho dovuto levigarmi gli angoli, levigare le mie parole
rifiutare permessi, malattie, ferie
rifiutare ritardi, ritiri.
Me ne sto fisso alla catena di montaggio, come ferro, le mani come fossero ali
Quanti giorni, quante notti
mi assopisco così, in piedi.
NOTE BIBLIOGRAFICHE
XU LIZHI è stato un poeta cinese. Nato in Cina nel 1990 è morto nel 2014 a Shenzhen. Operaio elettronico in una fabbrica del polo asiatico dell'informatica. Di lui si conosce pochissimo e l'unica sua raccolta di poesie è stata pubblicata postuma dai suoi amici, dopo il suicidio. Era un migrante che spostatosi dalla sua terra di origine era arrivato nella grande città e lì aveva trovato lavoro. Costretto ad adattarsi a una condizione lavorativa umiliante, sottoposto a ritmi impossibili, perché la disciplina della fabbrica tiene tutti segregati alla catena di montaggio e nell'impossibilità di avere contatti tra di loro. Una vita senza possibilità di fuga. Le sue rime sono la conferma che il grande sogno industriale cinese non esiste per la gente comune, in realtà è solo un illusione. Si passa dalla speranza di un futuro possibile, alla certezza di essere solo degli schiavi. Attraverso le sue parole si comprende come la delusione sia via via diventata sempre più forte e la denuncia nei confronti di quel mondo che lo ha schiavizzato lo porterà alla tragica conclusione della sua vita. Un vero e proprio assassinio sociale.
Bella, semplice e immediata.
RispondiEliminaTriste, disarmante, ..........
Solo la scrittura gli ha permesso di evadere, schiacciato dalla vita nel suo quotidiano, le sue parole sono volate fino a noi attraverso le sue mani/ali.
Una vita non vissuta, la cosa incredibile è che parla di ieri non di secoli fa.
Ci sono realtà terribili quando il benessere, la normalità dovrebbe essere scontata e per tutti. Allora la vita diventa solo fatica e abbruttimento, una non vita. Si è arreso e questo è il crimine.
Ciao Mari.
Fu un crescendo per lui e passò dall'illusione alla disillusione. Una delle ultime scoperte fatte nel campo della poesia. Devastante. Sì, si è arreso. Un crimine di cui è incolpevole.
EliminaCerto, assolutamente, non mi sono spiegata bene io. Non è lui l'incriminato.
EliminaLa sua morte intendevo è un crimine! Di una società malata, profittatrice, dove le vite non contano, volevo chiarire perché poteva passare un messaggio sbagliato che non intendevo affatto.
Anche la cinematografia ha fatto cose importanti su questo argomento, hai fatto bene a proporla.
Certamente lui non pensava che le sue parole sarebbero arrivate fino a noi!
No, ma avevo capito, la mia era solo un'aggiunta al tuo pensiero. Lui scriveva,per avere una via di fuga dalle atrocità della sua vita. In questo modo è arrivato fino a noi. Molto probabilmente, come affermi, non pensava che le sue parole sarebbero arrivate così brucianti tanto da far vedere al mondo quel fallimento. E il peso di quel crimine è tutto sulle spalle della politica sociale di un paese che sotto la patina della crescita economica nasconde una delle dittature più orrende del pianeta.
Elimina👍 ciao donna dalla grande testa, una serena serata e una buona domenica!
EliminaUn abbraccio a te ragazza bella💛
EliminaCome non pensare a quel capolavoro di Chaplin, "Tempi moderni", parodia della catena di montaggio, critica feroce alla nascente schiavitù del lavoro, che riusciva anche a far ridere. Versi cupi e strazianti quelli del giovane Xu costretto a vivere in simbiosi con una macchina.
RispondiEliminaMi hai rattristata, ma ti ringrazio.
Cri
Ci pensai anche io a Chaplin quando lessi la sua poesia per la prima volta. Questo sabato ho pensato di dedicare lo spazio consueto alla denuncia. E lo sfruttamento sociale è uno dei crimini del nostro tempo, sono certa sarai d'accordo con me. Un abbraccio🧡
EliminaAnch'io ho pensato a Tempi moderni. C'era già tutto lì.
EliminaCiao Giorgio, vero Chaplin aveva già fatto vedere tutto.
EliminaNon conoscevo nulla della vita e della poesia di questo autore cinese. Grazie per averlo ricordato postando una poesia che tocca profondamente. Ti lascio un sorriso e un saluto Mariella. Buona giornata.
RispondiEliminaUna vita spezzata dagli orrori che nasconde il progresso economico della Cina. Grazie a te e buon sabato!
EliminaCavolo, una storia triste...
RispondiEliminaSogni spezzati da ritmi (dis)umani, perché comunque è una spirale con cui tutti dobbiamo fare i conti.
Sperando che possa essere stato voce della gente che gli è sopravvissuta.
Troppo giovane, madonna...
Moz-
Esatto, dobbiamo farci tutti i conti con un miracolo economico che in realtà nasconde criticità devastanti. Giovanissimo, sono sconvolta dalla giovane età e dal prezzo che ha pagato...
EliminaVersi che fanno tanto riflettere.
RispondiEliminaBuon sabato.
Tanto riflettere sì.
EliminaBuon sabato Cav.
A volte quelle "mani come fossero ali" possono non bastare, il sogno resta incastrato tra il ferro e le scartoffie, non vola, non s'impenna la fantasia, anzi, resta intrappolata nei turni e la stanchezza. Le speranze si assopiscono come le membra, e si rinuncia a vivere una vita che non riconosciamo...
RispondiEliminaQuanto deve essere terribile e quanto siamo fortunati noi...
EliminaAlquanto bella e struggente questa poesia che descrive in modo molto semplice la prigionia che alcuni vivono purtroppo ancora oggi facendo un lavoro che non amano.
RispondiEliminaCiao stefania, molti fanno un lavoro che non amano,ma bene o male riescono a conviverci. Moltissimi sono quelli costretti ad un lavoro che li schiavizza. Diciamo che in parte è colpa anche nostra... verissimo quel che dici è una prigionia. Un carcere a vita. Un abbraccio 💛
EliminaTriste y tan real. Cuantas veces intentar cumplir un sueño, se convierte en una tragedia.
RispondiEliminaBuen fin de semana Mariella. Cuídate.
Un abrazo.
Purtroppo sì diventa una vera e propria tragedia. Ti abbraccio Laura, abbi cura di te💛
EliminaSe vogliamo un cellulare sempre nuovo, una macchina sempre più grossa, un televisore sempre più grande finiamo per schiacciarne di persone sensibili...
RispondiEliminaPurtroppo hai ragione, come dicevo sopra a Stefania è sicuramente colpa anche nostra...
EliminaNon so come mai ma ricordavo la storia di questo infelice operaio poeta.
RispondiEliminaQuesta è struggente nella sua realtà.
Ciao Mariella grazie.
Avrai letto di lui. Una realta tossica che alla fine lo ha ucciso.
EliminaBuona domenica💛
Una grande scoperta
RispondiEliminaMi fa piacere!
Eliminanon conoscevo questo ragazzo né la sua (purtroppo breve) storia; è una poesia molto triste e così... vera; denunciare crimini come lo sfruttamento nel lavoro è un dovere, lui l'ha fatto ma evidentemente il malessere che covava è stato così forte da schiacciarlo :(
RispondiEliminagrazie per averne parlato <3
un abbraccio e buon fine settimana :)
Ha tentato di scaricare la sua sofferenza scrivendo, ma alla fine la vita o meglio la f8be della vita ha prevalso sulla poesia. Un abbraccio e buona domenica💛
Eliminadenunciare crimini come lo sfruttamento nel lavoro è un dovere, lui l'ha fatto ma evidentemente il malessere che covava è stato così forte da schiacciarlo
RispondiEliminaYanacircle
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Benvenuto da me. Purtroppo non è riuscito a superare le difficoltà di quella vita.
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