07 novembre 2020

SABATO DI POESIA: VI FU UN TEMPO DI DYLAN THOMAS





 Vi fu un tempo che i danzatori coi loro violini

In circhi da bambini potevano arrestare i loro guai?

Vi fu un tempo che potevano piangere sui libri,

Ma il tempo ha posto il suo verme sul suo sentiero.

Sotto l'arco del cielo non sono più al sicuro.

In questa vita, ciò che non è conosciuto è più al sicuro.

Sotto i segni del cielo chi non ha braccia

Ha mani pulite, e dato che lo spettro senza cuore

È l'unico a non essere ferito, il cieco vede meglio.

(POESIE 2017 - TASCABILI GUANDA)



Note bibliografiche:

Dylan Marlais Thomas nacque a Swansea (Galles) nel 1914 e morì a New York nel 1956 stroncato dall'alcol. Era giornalista della BBC a cui collaborò fino alla fine.  Ma fu poeta, scrittore, drammaturgo. Considerato uno dei più grandi poeti in lingua inglese del Novecento, esordì nel 1934 con  18 Poems. Ho avuto con lui un approccio difficile perché quasi tutto nella sua poesia si riconduce alla sofferenza e alla morte. Meglio ancora: la vita e la morte sono legate indissolubilmente.  E poi c'è che al primo impatto appare confuso con una sovrapposizione di parole e di sensazioni. Da l'idea di essere contorto e oscuro. Ma come spesso mi accade non mi arrendo. La poesia che ho selezionato per voi, nonostante mantenga lo stile oscuro, evoca speranza. Voi cosa ci vedete?



30 commenti:

  1. onestamente è drammatica ..magari verso la fine si apre un pò ..
    rispecchia molto il clima che stiamo vivendo adesso è molto attuale
    ciao

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    1. Non è sicuramente una poesia che infonde positività, ma è il genere del poeta. Eppure, in fondo emana una luce, un bagliore tutto nelle mani pulite che sono sotto il segno del cielo.
      Un abbraccio e buon sabato.

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  2. Suggestivo in senso apocalittico. Gli ostacoli del tempo, paragonati a vermi, esprimono, a mio parere, tutta la sua paura e insicurezza verso la vita.
    Da non leggere in questo periodo :)

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    1. E dire che lui la vita, l'amava. La vedeva in maniera romantica, indissolubilmente legata alla morte.
      Sai che amava i giochi di parole, le sue poesie ne sono piene, peccato che l'inglese tradotto ci penalizza un po'. Ti piacerebbe.
      Oggi più che mai attuale,

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  3. Sei al riparo dal dolore se come uno spettro non hai cuore, ma sei anche assolutamente non vivo, anche un cieco riuscirà a vedere di più.
    Ciò che non so, non conosco e non capisco mi preserva, ma non leggere il giornale per evitare di capire o stare male ti rende un po' un alieno sulla terra.
    Puoi chiuderti in casa per non soffrire e non sapere, puoi evitare la sofferenza non rapportandoti con nessuno, così non avrai delusione alcuna. C'è chi l'ha fatto, si è chiuso al mondo, ha scritto dentro una stanza come se già avesse capito e visto tutto.
    Hai mai visto il film Ida? mi è venuto in mente proprio mentre scrivevo questo.
    Non conoscevo questo testo, così l'ho interpretato io.
    Di questo poeta che conosco poco ho trascritto i suoi versi: "Non andartene docile in quella buona notte". Vengono recitati da una voce fuori campo in Interstellar film che ho appena visto. Quando le poesie entrano nei film le vado a ricercare e ho scoperto poesie bellissime.
    Buon sabato Mariella, stamattina ho sentito della morte di Stefano D'Orazio e mi sono rattristata davvero. Intorno a noi c'è uno sterminio, persone se ne vanno e non gli hai detto neanche ciao, lavoro con gli anziani e se ne sono andati in tanti, molti in gran sofferenza....
    Avevo necessità di staccare la spina, mi è saltato il TFF e tutte queste morti ci rammentano soltanto quando è fragile, veloce, imprevedibile la vita e io sento solo una gran voglia di celebrarla, di uscire, tornare a vivere a squarciagola!

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    1. Io la vedo come una presa di coscienza dei tempi duri che a volte osserviamo senza scorgerli veramente. Allora il consiglio è di fare come il cieco, che pure ad occhi chiusi, riesce a comprendere meglio. E qui che noto la speranza. Se vogliamo che questo tempo non ci distrugga cerchiamo di volgere la vista dentro di noi, di trovare il centro, di ritrovare l'anima. Così potremo continuare a camminare, come fa chi non vede, che pure non ha bisogno di molto che gli altri sensi e il cuore per trovare la propria strada.
      Che ne pensi? Sono d'accordo con la tua idea che chiuderci al mondo in questo momento non sia la soluzione ma osservarlo da un diverso punto di vista, quello si che è il mio giusto.
      Non conosco il film di cui parli, andrò a cercarlo per cercare di comprendere il motivo per cui lo hai collegato alla poesia di DT.
      Anche io faccio come te, quando scopro una citazione in un film vado subito a cercare l'autore.
      Così scoprii Auden in Quattro matrimoni e un funerale e Hikmet nelle Fate ignoranti (altro mio film preferito).
      Stiamo vivendo un momento durissimo, una stagione epocale e drammatica, di cui porteremo strascichi per chissà quanto tempo e la notizia della morte di Stefano D'Orazio oggi, aggiunge altra amarezza a questi giorni.
      Però non mi arrendo, ne parleremo presto!
      Abbraccio cara.

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    2. Ciao Mari, purtroppo non sono riuscita a risponderti prima perché ero al lavoro. Se io leggo questa poesia così senza saperne niente, gli do questo significato come ho scritto, non vi ho visto speranza quanto disincanto e amarezza. Se poi faccio ricerche e sento che lui ha vissuto la guerra, chiaramente il contesto è assolutamente diverso, e si riferisce esattamente a quello: "sotto il cielo chi non ha braccia ha mani pulite, probabilmente vorrà dire che nessuno è innocente, solo chi è senza mani e non ha imbracciato un fucile.
      A questo punto penso che bisognerebbe capire il motivo, il momento in cui un poema viene scritto, rendere chiaro il contesto. Chi conosce questo poeta chiaramente avrà un'idea più precisa della nostra. Alcune volte le poesie non si capiscono, altre volte si danno letture diverse. Ma è il bello, normalmente una poesia non dovresti spiegarla, se ti arriva è perché hai trovato il tuo poeta, così come Hikmet che ti ha colpito. (Ho un suo libro).
      Magari Ida non lo collegherai a questa poesia, ma se lo vedrai, sarà un'esperienza, non facile, autoriale, con una magnifica fotografia. Anche quello da legare al suo contesto. A volte la nostra mente fa collegamenti che vediamo solo noi. All'interpretazione disillusa che ho dato a qs. poesia di Dylan ho fatto questo collegamento personale.

      Di belle poesie legate a un film subito mi viene in mente: In her shoes - Se fossi lei con Cameron Diaz, anche questo un bel film. Ci sono addirittura due poesie dentro: 'Il tuo cuore lo porto con me' di E.E.Cummings e "L'arte di perdere" di Elizabeth Bishop.
      Ho scritto un articolo, il dono della sintesi non mi appartiene, mi piace il confronto. Ciao, un abbraccio a te.

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    3. Ciao Lory, nessun problema, gui da me tutto è armonia e si arriva o si risponde quando si può, non c'è alcuna fretta.
      Il mio parere sulla poesia è che deve emozionarti, le parole ti devono raggiungere cariche e splendenti (come dice la mia poetessa preferita) non è necessario sapere cosa ha attraversato il poeta, cosa pensava mentre scriveva, il contesto o l'epoca. La poesia è immortale e non ha bisogno di essere spiegata. Ti dirò di più, ha bisogno di essere compresa e vive grazie alla sensibilità di chi legge. Ho notato che ognuno di noi, ha interpretato le parole di DT come il suo "sentire" gli imponeva. Ed è una emozione bellissima raccogliere quel che ci avete letto. Questo è il senso della mia rubrica. Il motivo per cui è stata creata. Diversamente da un fatto di attualità, non c'è un punto di vista oggettivo a cui bisogna arrivare. Lo scorrere fluido delle parole rende il mondo poetico sacro, eterno. Ricordo bene anche il film che ti ha fatto scoprire Elisabeth Bishop e Edward Cummings. Verrà anche il loro tempo qui da me.
      Un abbraccio a te e buona domenica.

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  4. Non lo conoscevo, quindi grazie davvero.
    Molto lontano dalle mie visioni, anzi mi pare anche strano vedere un poeta così giovane e quasi contemporaneo dare delle visioni pessimistiche.
    Anche la poesia da te selezionata ha questa visione secondo me, non so se dia speranza, o forse ciò è solo per il "cieco" finale... ma per non soffrire, per non restare feriti, bisogna essere ciechi?

    Moz-

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    1. Ne ho dato un'interpretazione diversa, quella per la quale se non vogliamo farci travolgere dal momento, dovremmo imparare a sentire in maniera diversa, quasi ad occhi chiusi, come fanno i ciechi che vedono chiaramente la strada, con l'istinto del cuore. Perché a volte, ad occhi aperti, ci facciamo ingannare dalle apparenze. Questa è l'idea di speranza che mi ha dato la poesia.
      Era un poeta che riteneva la speranza l'unico modo per sopravvivere e sperare il flusso che ci spinge ineluttabilmente verso la morte. Ma diciamo che era un uomo dei suoi tempi, con la guerra di fronte.
      Anche l'idea che chiudere gli occhi ci preservi dal dolore è un messaggio che avrebbe molto senso nel suo caso.

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  5. Per me la "poesia ottimista" non esiste e se esistesse non sarebbe vera poesia. Sarò scontato e banale, ma l'Arte nasce dalla sofferenza, dal dubbio e dall'angoscia. La felicità porta altro, non Arte (se non in rarissimissimi casi, io credo). Quando sono felice non ho bisogno d'altro, non ho bisogno di "produrre" null'altro che la mia stessa felicità. Adoro Dylan Thomas da sempre.
    Buon weekend!

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    1. Ciao Orlando, benvenuto da me!
      Anche io ritengo la poesia una necessità che sgorga dall'animo umano quando è in pieno conflitto, per cui la felicità è qualcosa di molto distante. Peròi mi vengono in mente tante e bellissime poesie d'amore scritte in stato di grazia. C'è Keats ad esempio, che ritiene impossibile vivere senza la sua amata e solo così è felice. O la mia Alda che raccontava dell'amore come una vera e propria scoperta di meraviglie. Poi i poeti sono tormentati per la maggior parte, altrimenti che poeti sarebbero?
      Felice di aver parlato oggi di uno dei tuoi poeti preferiti, spero sia stato un bel modo di accoglierti.
      Un abbraccio a te e buon we!

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  6. L'influenza di Dylan Thomas in letteratura è stata grandissima in tutti i campi. Se consideri che lo stesso Dylan Dog si chiama così proprio in omaggio al grande poeta.
    Buon W.E.

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    1. Eh si, hai ragione "Giuda ballerino"!!!
      Abbraccio e buon WE!

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  7. Mi sorprende la domanda iniziale di spensieratezza, come se quel danzare e suonare nei circhi non avesse realmente allontanato i guai o i tristi pensieri.
    Il piangere sui libri, d'amore o di gioia sconfitto dal tempo che passa.
    Gioventù che passa e se ne va.
    E poi il volersi nascondere per non essere più feriti e divenire ciechi per non vedere il male, visto che vince chi non ha cuore su chi ha lavorato onestamente tutta la vita. Ormai senza braccia ma con mani candide, colme di pulita sofferenza.
    Questo leggo, anche se ho dubbi sulla parte che riguarda braccia e mani pulite sui segni del cielo e degli eventi.
    Una poesia di quelle che leggerei di continuo. Grazie Mari, bacio.

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    1. Molto interessante anche il tuo punto di vista sulla poesia. Abbandonare la vista per sopravvivere in un mondo oscuro e senza rimedio. Mi fa piacere ti sia piaciuta così tanto da volerla rileggere più volte. Bacio a te.

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  8. La coscienza ferisce in continuazione, e a fondo, questo voglio leggerci nei versi di Dylan. Solo chi non vede può sopravvivere, fabbricandosi un altro mondo dentro, e attorno.
    Interstellar subito. Appena puoi. ;)

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    1. Chi non vede sopravvive perché guarda più in profondità ma non ci vedo un rifiuto della realtà. Ognuno di noi ha letto in Thomas quel che sentiva più vicino.
      E mi pare una bellissima risposta da dare a chi non crede nella potenza della poesia.
      Si, devo recuperare Interstellar... un nome, un programma;)

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  9. Mah...io non guarderei nessun film...come ho scritto da un altra parte riguardo all’acquisto di un libro illustrato dove un bravo artista ha tradotto in immagini La buona novella di De Andre’ , c’è il rischio che le nuove immagini imposte soppiantino senza volerlo quelle che si erano formate nella nostra testa solidamente da anni.
    Vale per le canzoni e poesie no? Come pure per i romanzi tradotti in film ..c’è sempre un rischio, quello di rimanerne delusi.
    Poi c’è chi è disposto a correrlo sto rischio ..ci mancherebbe.
    Son tutti morti contenti sti poeti eh.. 😀 chi si suicida chi muore sotto i fumi dell' alcol come questo.
    A proposito di alcol lo sapevi te che Tiziano Ferro è un ex alcolista.
    Mi viene in mente lui perché ho letto un intervista sul numero di questa settimana di sorrisi dove spiega che ha smesso con il bere nel 2011 praticamente.
    E allora chi lo ha intervistato gli ha chiesto se la creatività, l’ispirazione come successe a molti artisti sovviene proprio nei momenti “migliori” perché tante canzoni nascono da profondi drammi ...vale per tanti artisti sta cosa no?
    Pensa a Kurt cobein , Amy Winehouse , Freddy scomodando i morti, ma pure ad altri che sono ancora in vita e hanno prodotto le loro migliori cose proprio durante quelle dipendenze ( come le ha chiamate Ferro) tipo alcol , droghe ..depressioni varie insomma le varie addicted .
    Mi chiedo se vale lo stesso per tanti poeti ...dare il meglio quando si sta male?
    E se fossero riusciti a stare meglio , avrebbero lo stesso continuato a regalarci versi così struggenti ?
    Come questo Thomas?
    Chissà se la sua poesia , le sue opere sarebbero cambiate se lui avesse vinto le sue dipendenze.
    Fossero virate in meglio o magari in peggio.
    Non lo sapremo mai.
    Concordo sulla chiosa finale di Ferro sull’argomento.
    La dipendenza ha contribuito a farmi scrivere delle belle canzoni ma per fortuna le belle canzoni son arrivate anche dopo che ho risolto la dipendenza .
    Conosco gente nel panorama musicale odierno che continua ad avere dipendenze e scrive brutte canzoni lo stesso.
    Volevo lasciarti qualcosa pure sulla poesia ma mi son dilungato troppo che non ricordo più cosa volevo scriverti.
    Ah ..si son piccolezze.
    I tuoi danzatori si potrebbero tradurre con funamboli.
    L’immagine ci sta no?
    Un funambolo in equilibrio su una fune che suona il violino .
    La fune è l’incertezza...ma pure l’incanto della fanciullezza.
    I bambini potevano dimenticare i loro guai.
    Piangere ( emozionarsi ) sui libri , ma pure sognare dico io.
    Il tempo che pone il suo verme forse è la crescita ..invecchiare , il tempo inevitabilmente trascorre e te non puoi farci niente .
    Si passa all’età del disincanto.
    Perdi il senso che ti faceva vedere con il cuore e non con gli occhi.
    La stessa cosa può intendersi non avere braccia ma mani più nette, forti.
    Come se riuscissi a toccare quello che è intangibile.
    Come lo spettro senza cuore ...forse Dylan si sta guardando dentro e non si riconosce più, ha perso quel ragazzino che credeva ai funamboli e alle favole..ha la vista ma non vede .
    Invidia il cieco che invece riesce a vedere lo stesso .
    Bravo Dylan Dog hmn...Thomas Dylan.
    E io che pensavo che per il nome dell’indagatore si fossero ispirati a Bob.
    Alla prossima poesia , forse 🤔 .
    Ciao







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    1. Wow, che commento!
      Parto dalla fine per dirti che è Bob Dylan a prendere in prestito il suo nome da Dylan Thomas. Per anni lo si è mormorato ma lui se ne stava ben zitto, fino a quanto poco tempo fa lo ha finalmente ammesso. Che poi cosa ci sia di male a dire: si è vero, mi sono ispirato a lui!
      Presuntuoso di uno...
      Mi piace l'interpretazione della poesia come metafora della vita, molto bella come sensazione, perché no; in fondo siamo tutti bambini che "quasi sempre" hanno dimenticato di esserlo stato. Come dice il "buon" Exupéry.
      Sulla dipendenza di Tiziano Ferro: ne stanno parlando tutti i giornali in questi giorni, visto che è appena uscito un "corto" in cui si racconta senza tralasciare nulla. Bulimia, omosessualità e alcol. Vorrei vederlo perché mi piace il suo essere sempre se stesso, il suo svelarsi senza pelle. Mi piace anche e soprattutto per questo.
      Poi, su quanto i "vizi" abbiano influito sulla grandezza di artisti, poeti e scrittori si potrebbero scrivere libri, cosa che credo sia stata già fatta. E non solo su quelli morti ma anche sui vivi eheheheh
      Io penso che l'Arte sarebbe venuta fuori lo stesso, il talento non si costruisce. Piuttosto è la fama ad essere ingigantita dalle debolezze di alcuni, perché si sa che la gente sguazza nella curiosità e un artista morto di overdose ha più risonanza ed è reso immortale più che da quello che ha fatto da quello che si è fatto!!!
      Almeno la penso così su alcuni e preferisco non fare nomi altrimenti scateno una guerra tra fan!
      Ma ho le mie idee sulla celebrità di alcuni, che senza morti violente e dipendenze sarebbero finiti nell'anonimato in un battibaleno;)
      Ciao, perché "forse alla prossima poesia"?

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  10. È per lasciare una alone di mistero...ahahaha!!!

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  11. Amo la poesia è ho conosciuto e amato le sue poesie. Dicono che spesso gli opposti si attraggono e così è stato.
    Il suo pensiero spesso privo di spensieratezza ha conquistato il mio del vada come vada.
    Grandi liriche, da leggere nella lingua originale, le traduzioni per quanto precise e aderenti, non rendono mai la grandezza dell'opera.Ciao Mariella.
    Un caro saluto. fulvio

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    1. Purtroppo la lingua originale ci penalizza, hai ragione. Ma credo che DT si riesca a percepire in tutta la sua grandezza nonostante questo limite. Grazie Fulvio, buona serata.

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  12. Bravo Fulvio...è che se uno non conosce l’inglese deve per forza arrangiarsi con le traduzioni.
    Infatti Mariella , non te l’ho scritto ma in rete la stessa poesia ha una traduzione leggermente diversa da quella che hai postato te.
    Però quelle stesse parole riportate in maniera diversa fanno un po’ la differenza nell’interpretare il testo.
    Tutto qua .
    Quisquilie direbbe Totò 😂

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    1. Max, lo so. Tanto è vero che spesso lo ribadisco, quanto la lingua madre penalizza e toglie respiro originale alle poesie(anche ieri mattina lo avevo scritto in risposta al commento di Cristiana). Ed è il motivo per cui non mi affido mai alla rete ma ai libri che posseggo, pubblicati da case editrici importanti e specializzate, con traduttori di elevata affidabilità.

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  13. Chiaramente non era riferito a te ..magari l’inglese lo conosci pure bene.
    Son le traduzioni che si trovano in rete che non vanno d’accordo tra loro

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    1. Con l'inglese me la cavo ma non sarebbe possibile cogliere le sfumature senza un'ottima traduzione😉

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)