02 febbraio 2022

[CINEMA] Monica Vitti se ne è andata


Ho appena avuto la notizia della morte di Monica Vitti. L'attrice italiana che amavo di più. In sua memoria ripropongo uno dei post che le avevo dedicato. È un po' lungo ma penso  sia doveroso uno scritto che parli con  affetto, stima  e spero competenza, di una grandissima protagonista del nostro cinema.  A voi  il mio ricordo.

La polvere di stelle o stelle cadenti come la memoria popolare ce le ricorda, è formata da frammenti di polvere interplanetaria che cadono sulla terra ed appaiono visibili come  una traccia luminosa, al momento in cui l'attrito degli strati più alti dell'atmosfera terrestre li rende incandescenti.

Se siamo in una notte serena di metà estate e abbiamo la pazienza di rimanere con il naso all'insù per un po' di tempo possiamo avere la fortuna di vedere un grappolo luminoso cadere.
Si dice portino fortuna e se nello stesso istante proviamo ad esprimere un desiderio, ci sono probabilità alte che si possa realizzare.

Io collego sempre il sogno e il desiderio al primo film che vidi dell'attrice italiana che amo di più.
Da bambina macinavo libri e film in bianco e nero ad una velocità subsonica. Stellare appunto.
E davanti alla tele in una domenica pomeriggio ( almeno mi pare visto che non studiavo ) mi lasciai incantare dalla storia di quei due pseudo-attori di rivista molto mediocri, marito e moglie, Mimmo e Dea. In un momento tragico della storia italiana durante la liberazione americana alla fine del 1943, vivono un periodo di gloria effimera. I loro spettacoli hanno un successo insperato complice il fatto che le truppe americane non capissero nulla di avanspettacolo. Ma dopo la Liberazione tornarono nel loro limbo. E si ridussero a vivere di espedienti. Monica Vitti e Alberto Sordi erano bravissimi a mettere in risalto le meschinità dei personaggi. Anche se il film non possiamo di certo definirlo un capolavoro nonostante la regia di Sordi.
Di sicuro però  brilla di luce propria grazie ai meravigliosi protagonisti.
Dea, con quella voce roca, le espressioni caratteriali giuste per il personaggio, l'ironia con cui  racconta la grinta e le illusioni di una donnetta che per un momento si illude di potere cambiare vita, mi travolge. Nostra signora Ceciarielli ( il vero cognome ), non mi da scampo.
Lei sarà per sempre, l'unica donna del nostro cinema a poter tenere testa ai "mattatori" che lo domineranno. Gli uomini, quali Sordi, Gassman, Tognazzi e Manfredi.
Lavorandoci assieme in tanti film si vedrà sempre come il rapporto resterà paritario.
Eccelsi loro, eccelsa lei.
Appena potevo cercavo di non perdermi un suo film. Andando a ritroso nel tempo vidi: La ragazza con la pistola, Dramma della gelosia - tutti i particolari in cronaca, Amore mio aiutami, Ninì Tirabusciò e Teresa la ladra.

Preferisco parlarvi di film in cui la sua onda comica si presenta per intero. I ruoli drammatici erano notevoli, penso ad esempio ai film di Antonioni; ma io la preferisco mattatrice. E' insuperabile.
Con il film  di Monicelli lei cambiò completamente registro. Il grande regista toscano vide per primo le capacità brillanti ed esuberanti della diva. Ancora rido ricordando il personaggio mitico di Assunta Patanè che insegue il suo amante con una pistola in borsa fino in Inghilterra. I suoi improbabili approcci agli usi locali e la sua trasformazione in una "quasi" lady inglese, sono memorabili.
Mille sfaccettature, mille donne in una sola.
Assunta che fuma serena sul traghetto mentre raggiunge la nuova vita è una donna libera. L'uomo che rimane sul molo è solo uno stolto.

Ecco cosa mi ha sempre colpito dei personaggi di Monica Vitti. Di quello che posso definire il messaggio del suo cinema. L'idea della donna che si riscatta. Pur nascendo vinta, retrograda, popolana, riesce grazie alla sua indipendenza e alla sua intelligenza a rinnovarsi, a rigenerarsi. Oppure si dimostra anticonformista per gli usi e costumi dell'epoca. Appare spesso bruttina e comune. Pur essendo, nella realtà, una donna bellissima. Ma doveva raccontarle le sue donne, doveva raccontarci così.
E' il filo conduttore della sua arte e della sua vita. Disse una volta che le donne l'avevano sempre sorpresa. Che le donne sono forti ed hanno la speranza nel cuore e nell'avvenire.
Parole che condivido dette in modo struggente e sincero; da una donna che per prima cosa era onesta e leale con se stessa.

Altro capolavoro del cinema italiano e di sicuro il suo film che preferisco è: Amore mio aiutami.
La coppia Vitti-Sordi in un connubio perfetto. Eppure Sordi in questo film non è grande quanto lei. Perfino nel momento delle botte (tutte prese dalla Mannoia che allora era la sua controfigura) lei resta imprendibile, magnifica. Lei che lo tradisce, lei che a modo suo lo ama. Lei donna imperfetta come tante di noi. 

Eppure noi, la stiamo dimenticando. Costretta da una malattia perversa che l'ha spinta verso il lungo oblio della memoria, vive quasi da reclusa nella sua casa romana. Coccolata e amata dal marito Roberto Russo che, si sta prendendo cura di lei da ormai molti anni. Il suo male non perdona.
Gli italiani si sa, hanno memoria breve che ha bisogno di essere coltivata e stimolata. Prigionieri della pigrizia. Con il dito sempre pronto sul telecomando. Sottomessi al dio zapping. In questo panorama socialmente inattivo, i giovani la conoscono a mala pena. Colpa di mass media, televisione e cinema  i quali preferiscono portare agli allori della cronaca nuovi miti (direi pseudo-miti in realtà) che vivono solo una stagione ma che fanno ascolti e procurano denaro alle loro casse impoverite dalla mancanza di fondi.Ma dovrei aprire il capitolo rabbioso su quanti campi sta danneggiando e distruggendo lo Stato Italiano a causa della sua cecità e sarebbe un'altra storia. Tutto a discapito di ciò che dovrebbe essere nostro dovere. Preservare la memoria.Dare la possibilità a chi non la conosce di rivederla. Un ciclo di suoi film, programmi che la ricordano, ad esempio. Ora che è viva, non domani nell'istante in cui la perderemo. Allora sarà solo ipocrisia.

Quanto ci costerebbe in termini di tempo e di denaro fare in modo che il livello altissimo di grandi personaggi della storia del nostro cinema, il loro insegnamento, il loro spessore, il loro valore artistico, non vada perso e dimenticato? In termini economici l'eliminazione di tutte le auto blu tanto per fare un esempio. Un sacrificio enorme per i nostri "dipendenti".

Purtroppo l'oblio sta colpendo quasi tutti i grandi della nostra storia cinematografica. E questo vale chiaramente anche per i cinque colonnelli del cinema italiano:Sordi, Gassman, Tognazzi, Manfredi e la nostra Monica.

Monica è una stella pura. E' Sirio la stella che scintilla. Nessuna polvere che si infiamma a contatto con l'atmosfera.  Esempio per tutte le attrici che sono venute e verranno dopo di lei.
Quante di quelle starlette che razzolano al cinema vorrei vedere a terra, picchiate brutalmente dal proprio uomo che dice "dillo che lo ami" e sentirle rispondere " sì che lo amo" con la stessa anima, con la stessa voce, con la stessa fermezza e illuminata grandezza che ha avuto lei.
Impossibile.

CIAO STELLA TRA LE STELLE


22 commenti:

  1. Una donna bravissima, intelligentissima e bellissima. Oggi perdiamo tanto. 😔
    R.I.P.

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    1. Perdonatemi tutti se il post è lungo. Ma come si fa a scrivere di lei senza provare a raccontarne la grandezza?
      Hai ragione, perdiamo moltissimo.
      Un abbraccio e grazie.

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    2. Ma che lungo... è un omaggio degno di lei altroché! 😘

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  2. Ciao Monica 💖
    Vola leggera tra le stelle🌟

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    1. Si merita una nuvola superstar💙💙💙

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  3. RIP Monica!Un'altra grande artista che ci ha lasciato!

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  4. Oggi perdiamo una grande stella. Lei e la Magnani le migliori in assoluto. Il primo film che ho visto della Vitti è stato La ragazza con la pistola. Grande film, grandissima lei. Hai detto bene purtroppo la stiamo dimenticando, come stiamo dimenticando tutto il vecchio cinema italiano che ha fatto la storia nel mondo. Ciò dipende dal fatto che il sole della cultura nel nostro paese è basso. Un saluto speciale a Monica, ovunque sia adesso. Un abbraccio, Mariella.

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    1. Lei è stata costretta al silenzio da una malattia che ti annulla, ti distrugge. Noi abbiamo cominciato a dimenticarla prima. Le giovani generazioni non la conoscono, non immaginano nemmeno che le più brave attrici italiane contemporanee (Paola Cortellesi ad esempio) le devono tutto.
      Doveroso ricordarla, oggi, domani, per sempre.
      Un abbraccio a te.

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  5. Una grande attrice, bellissima e bravissima ma capace di non prendersi mai sul serio. Ormai, per scelta e per i problemi di salute che ha avuto, era già fuori dal cinema italiano da molti anni, ora purtroppo non è più nemmeno di questo mondo. Me la voglio immaginare seduta su una nuvola mentre parla con Alberto Sordi che la stava aspettando.

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    1. Bellissima e talmente intelligente da far passare il suo splendore in second'ordine. Ironica, saggia, divertente, carismatica. Anche io la immagino su una nuvola assieme ai suoi amici di un tempo.
      A raccontarsi di vita e a ridere per l'eternità.

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  6. Bella, brava e simpatica... Ma tanto fragile. R.I.P.
    Elisa

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    1. Purtroppo la malattia l'aveva resa fragilissima. Il cinema invece, l'ha resa immortale.

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  7. L'ho apprezzata in tutti i ruoli che ha interpretato. Era nata una stella e ora la stella sene è andata.

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    1. Era una stella così luminosa che è naturale sia tornata lì, oltre i confini della terra.

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  8. Una grandissima che ammiravo davvero, splendido omaggio il tuo post; la vedo sorridere ora, ovunque sia..

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    1. Sai Franco, le volevo bene, davvero. Il suo meraviglioso modo di raccontare le donne, ce l'aveva fatta sentire vicina, compagna. Sorride e ride lassù, come sa fare lei.
      Grazie.

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  9. Omaggio meraviglioso, ad una attrice davvero unica, ed anche lei ci mancherà.

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    1. Ci mancherà sicuramente. Grazie per avere apprezzato il post💙

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  10. Bravissima, capace di destare empatia in qualsiasi ruolo.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)