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"Ho fame ma non ce la faccio a cucinare". Questo il suo grido disperato mentre era al telefono con l'operatrice della sala radio.
La pattuglia di zona si è precipitata nella sua casa e ha trovato una donna provata, stanca e addolorata per la morte recente del figlio. Si sono attivati subito, cucinandole qualcosa al momento e avvisando i servizi sociali del Comune. Hanno assicurato che da quel momento la signora non avrebbe più dovuto preoccuparsi dell'assistenza.
Ed io mi domando: se la signora non avesse chiesto aiuto, qualcuno si sarebbe accorto delle sue difficoltà o avrebbe corso il rischio di finire come l'altra anziana ritrovata morta a Como dopo oltre due anni ancora seduta sulla sua sedia?
La notizia di per se è positiva, una storia a lieto fine. Ma se consideriamo quante persone vivono nelle stesse condizioni della signora di Monopoli e di Marinella Beretta a Como, che non sono nemmeno così fortunate da trovare qualcuno pronto ad aiutarle, è chiaro che la solitudine è un male della nostra società sempre più potente e allo stesso tempo sempre più invisibile.
Fonti: corriere della sera/canale 7 tv
I comuni e le comunità devono organizzare e pubblicizzare i servizi che prevengano le emergenze. C'è spazio anche per il privato e il volontariato.
RispondiEliminaCi vogliono soldi della spesa pubblica dedicati all'assistenza. E non ci sono.
EliminaE il volontariato non riesce ad arrivare a tutto. E non dovrebbe...
Come il fotografo morto in strada senza alcun soccorso. Siamo chiusi nelle nostre bolle, scriviamo di compassione sui nostri blog e magari qualcuno ci muore sul pianerottolo. Siamo tutti colpevoli, e non basta scriverlo, dovremmo uscire, suonare al vicino e chiedere se gli serve qualcosa. Ma non lo farò neanche oggi.
RispondiEliminaNel mio piccolo so di non essere così.
EliminaIn generale purtroppo, hai ragione.
Ciao cara Mariella , ecco queste sono le belle notizie che vorremmo ogni giorno poter leggere e sentire , perchè riguardano le persone fragili , le persone che sono in difficoltà e come nel caso che hai postato , anziane . Grazie a tutte le forze dell'ordine che si prodigano per i cittadini .
RispondiEliminaUn abbraccio augurandoti buona giornata
Rosy
Le forze dell'ordine non si risparmiano, il problema è che non sono sufficienti.
EliminaUn abbraccio a te.
E' tutto molto triste, davvero indecente.
RispondiEliminaSi, lo è.
EliminaSi dovrebbe monitorare le persone over 65..magari che son sole sarebbe una cosa facile ..il comune ha anagrafe ..sai eta. sai se son sole..delicatammente fai monitoraggio..vedi se tutto ok..
RispondiEliminaSarebbe un servizio molto buono che si potrebbe offrire ai cittadini..e telefonate come quella di monopoli..non ci sarebbero ..
Ok ma qua saremmo in un mondo ideale😉
Questo "lavoro" di assistenza lo fanno le associazioni di volontariati e gli assistenti sociali, quando riescono. Anche le parrocchie quando possono. Ma non basta, ci vorrebbero risorse e quelle mancano.
EliminaUn mondo ideale, già.
Aggiungo però, che, come diceva Franco, anche noi nel nostro piccolo, potremmo fare di più. Ma non succede...
troppa indifferenza, troppi sprechi e spesso anche troppe difficoltà per donare roba
RispondiEliminaL'indifferenza, il male peggiore di questa epoca.
EliminaQuanti anziani soli, in difficoltà. Viviamo tutti chiusi nelle nostre case, non rivolgiamo più la parola ai nostri vicini, ci siamo allontanati gli uni dagli altri e i più fragili e i più anziani ne pagano le conseguenze. Fortuna che per questa signora la cosa si è risolta per il meglio. Un abbraccio.
RispondiEliminaPer la signora di Monopoli che ha trovato la forza di chieder e aiuto è andato tutto bene.
EliminaPer la signora di Como, morta da oltre due anni sulla sua sedia di casa, no. Ho visto le interviste ai suoi vicini, tutti a scusarsi, ad accampare scuse. La tristezza, l'indifferenza.
Un abbraccio a te.
Ho pensato per un momento a mamma. Se succedesse qualcosa a me, il dolore grandissimo di lei per me non so se le permeterebbe chiedere aiuto, poveretta; non so se vorrebbe chiederlo.
RispondiEliminapodi-.
Anche io, quando leggo queste notizie, vado con il pensiero alla mia famiglia. Ma mi rassereno, loro non sono soli. Sono amati e curati da figli e nipoti. Ma mi si stringe il cuore al pensiero che tanti anziani non sono fortunati come i miei.
EliminaIl tuo pensiero lo comprendo, speriamo non debba mai accaderle nulla di male. Ti abbraccio.
Vero Valeria, tu che fai tanto per gli anziani lo sai.
RispondiEliminaCi vorrebbero più Valeria per tutti. Ma non sono sufficienti senza aiuto dallo stato.
Meno male...
ogni giorno mia madre si conforta al pensiero di essere circondata da tanti familiari che alleviano quotidianamente la sua solitudine; ogni tanto le dico in dialetto, per riderne insieme: "te se trop pulada!"
RispondiEliminaSilvia traduci ahahah
Eliminaah scusa pensavo che masticassi il dialetto brianzolo :)
Eliminala traduzione è: sei troppo coccolata!
(lo dicono sempre le zie di una mia amica, alla sua mamma, quasi centenaria, curata a casa come una regina)
Silvia sono una terrona trapiantata a Desio😄
Eliminaperò, allo stesso tempo, quando alla sera la controllo da remoto (by telecamere in ogni locale della casa) e ne osservo i movimenti lenti mentre va a dormire, o mentre è a letto che guarda la tele, mi si stringe il cuore di preoccupazione a saperla sola in casa.
RispondiEliminaTi capisco benissimo, a me fanno tanta tenerezza i miei, quando li chiamo la sera...e un po' di ansia ce l'ho. Sempre.
EliminaL'ansia è inevitabile. La paragonerei paradossalmente all'ansia di avere una figlia che va in moto...
RispondiEliminaQuello che possiamo fare è sorvegliare a distanza per cogliere eventuali segni di perdita di autosufficienza. La cosa fondamentale è non permettere che il vecchio si senta solo.
Non avendo figli che vanno in moto posso solo immaginare😉 vero, è importante che non si sentono mai soli💙
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