21 febbraio 2022

[POSTITIZIE] Il cimitero degli inglesi torna al suo antico splendore


Immerso in quel grigio reticolo di basoli vesuviani e muri screpolati sorto su di un bacino giaioso e insalubre oggi conosciuto come Arenaccia, mi ritrovo a costeggiare il muro di cinta del Cimitero degli Inglesi in direzione Santa Maria della Fede, percorrendo quella via Miraglia aperta di recente dopo 20 anni di abbandono. Gli echi di una piazza ritrovata rappresentano un richiamo irresistibile per chi è cresciuto a ridosso (e all’interno) del Cimitero Acattolico di Santa Maria della Fede, uno scrigno dal valore inestimabile incastonato in una delle aree più popolari e urbanizzate d’Europa.

Certo il muro perimetrale non promette nulla di buono: in una città che sembra trascinarsi da millenni senza mai mutare, i blocchi di tufo ammonticchiati l’uno sull’altro e ancora rappezzati da un’antica mano di malta fanno da contraltare alle edicole votive e all’abusivismo imperante disseminato sulla sponda abitata di via Miraglia.

Via Miraglia

Percorrendo le mura di cinta giungo in breve tempo al cancello laterale dell’antico parco. Fino a qualche tempo fa affacciarsi attraverso le grate arruginite che davano sul Cimitero degli Inglesi significava fare i conti con l’immagine di perenne abbandono che pervade Napoli: suppellettili ammassati alla rinfusa, erbaccia alta oltre il metro a celare i mausolei antichi. Un’immagine indegna, con i volti pallidi di Mary Somerville e di Anton van Pitloo a svettare come spettri in una selva di rovi.

All’interno scorgo donne e uomini a lavoro, aiuole curate, sepolcri liberi dalle erbacce. Il parco come lo ricordavo da ragazzo. Un brivido mi corre lungo la schiena. Il cancello socchiuso solletica la mia curiosità: cercava qualcuno? – domanda una donna a lavoro su un’aiuola. Chiunque abbia delle risposte.

Il Cimitero degli Inglesi ritrovato 

Di lì a poco si avvicina Nicola Grassia, presidente del Gruppo Autonomo Bros, cooperativa di 400 disoccupati a cui la Regione Campania ha affidato la gestione dei parchi pubblici abbandonati. “Il Cimitero degli Inglesi riaprirà entro un paio mesi per non chiudere mai più, almeno fino a quando ci saremo noi”. Negli occhi di Nicola vedo riflessa la mia stessa emozione e la mia stessa rabbia, quella di chi crede nel riscatto del territorio in cui è nato e cresciuto, di chi si sporca le mani senza mai arrendersi alle degradanti privazioni strutturali in cui ristagna Napolest.

“Abbiamo ripulito tutto il parco – continua Nicola Grassia – il giardino era un tappeto di spazzatura: materassi, cucine, decoder. Alcuni residenti usavano il Cimitero Monumentale di Santa Maria della Fede come una discarica privata. Ora però è tutto finito: la riapertura del parco servirà come riscatto sociale per tutto il territorio, ne sono convinto. Dobbiamo ringraziare la Regione Campania che ha fortemente creduto in noi e in questo progetto di recupero dei parchi urbani”.

Nicola è dell’Arenaccia, “siamo in buone mani” penso mentre lo ringrazio a nome di tutta la città. È stata riqualificata la palazzina pericolante all’ingresso del parco, è stata finanche pedonalizzata piazza Santa Maria della Fede, irriconoscibile senza quel groviglio informe di auto multicolor. Tempo un paio di mesi e il cimitero riaprirà i suoi battenti. Un altro polmone verde restituito alla città, uno dei pochi che svettano dalla giungla di cemento di Napolest.

La palazzina pericolante riqualificata

Una nuova speranza per i parchi abbandonati di Napoli 

Dopo 22 anni di vertenze i disoccupati del Gruppo Autonomo Bros ritrovano finalmente un lavoro grazie al bando emesso dalla Regione Campania e finanziato con 15 milioni di euro dei fondi Poc 2014/2020. L’iter prevede il reinserimento nel mondo del lavoro dei 400 precari confluiti nel Gruppo Bros e vede coinvolti il Ministero del Lavoro, la Regione e il Comune di Napoli, che ha concesso le chiavi dei parchi abbandonati della città.

(di Antonio Corradini Sul sud.it)


Ho trovato l'articolo così preciso e interessante che ve l'ho riproposto completo. Per dare il giusto riconoscimento al giornalista che lo ha scritto. Mi riservo di andare a Napoli per poter visitare questo luogo che non conosco ma a quanto pare irrinunciabile. Mariella.

20 commenti:

  1. In tutte le città d'Italia ci sono posti simili (a 20 metri da casa mia c'è un cimitero ebraico) e finalmente le amministrazioni stanno scoprendo il valore anche "politico" di tenere in ordine e intervenire anche su questi pezzi di città. I luoghi privati vicini si "contagiano" positivamente.

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    1. Si spera che i bandi regionali aumentino così da consentire a molti cittadini e associazioni di fare un ottimo lavoro a vantaggio della comunità. Dov'è quel cimitero di cui parli?

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    2. Qui a Padova ce ne sono 3 o 4 di piccoli cimiteri ebraici. C'è anche il ghetto.

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    3. Me lo devo segnare e ti chiederò quando tornerò da quelle parti😉

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  2. A Roma il cimitero acattolico è un luogo visitato dai turisti grazie a tombe illustri come quella di Keats, speriamo che anche a Napoli possa diventare un punto di interesse aggiuntivo per il turismo.

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    1. Mi piacerebbe visitare il cimitero acattolico di Roma. Ma se penso che non sono mai andata al Monumentale di Milano...

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  3. Queste sono belle notizie… è bello restituire una zona abbandonata alla comunità. Speriamo che sia così anche per altri parchi abbandonati, non solo di Napoli, ma di tutta l’Italia. Buona giornata, Mariella.

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    1. Si, come dicevo a Cesare, mi auguro che, amministrazioni comunali e regionali, abbiamo presto fondi per permettersi un recupero simile in tutta Italia. Un abbraccio a te.

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  4. Non conosco il Cimitero degli Inglesi di Napoli ma spero proprio che venga custodito e riqualificato nel migliore dei modi , per rispetto verso chi vi è sepolto prima di tutto e poi per la stessa città , che non fa certo una bella figura nel veder trasformato un antico cimitero in una discarica. Speriamo in bene. Saluti cari.

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    1. Nemmeno io lo conoscevo, spero in un recupero come questo ovunque in Italia. Ciao!

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  5. È giusto far splendere di bellezza un posto come quello, non solo per ragioni legate all'arte, ma anche per il rispetto che. si deve avere per chi muore, senza distinguere tra il suo credo e quello cattolico.

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    1. Sono assolutamente d'accordo. Spero di poterci andare quando riaprirà così vi documenterò sullo stato delle cose.

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  6. è necessario il recupero di queste zone. Spesso nelle nostre città ci sono tesori che non ricordiamo nemmeno di avere e che le istituzioni snobbano.

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    1. Se ne fregano perché pensano non sia conveniente. Sappiamo quanto poco lungimiranti siano...

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  7. Non ne sapevo nulla. Eppure Napoli è strapiena di luoghi storici abbandonati alle intemperie ed all'incuria cittadina.
    Poco tempo fa sono andata in un cimitero nella provincia della nostra città. Non lo conoscevo e sono rimasta incantata da come fosse tutto ben curato e soprattutto dai monumenti e dalle strutture che vi ho trovato al suo interno. Non volevo più uscire e mi fermavo incantata dai vari capolavori che scovavo camminando...
    Forse dovremmo imparare a guardare meglio ciò che abbiamo intorno di gran valore.
    Grazie Mari, l'articolo è bellissimo e molto interessante. Giusto riportarlo per intero. Abbraccio fortissimo!

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    1. Purtroppo hai ragione, sono davvero tanti i luoghi italiani soggetti all'incuria e all'indifferenza dei cittadini e delle istituzioni. Poi mi dirai di quale cimitero parli. Buona serata!

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  8. Un'altra perla che va ad aggiungersi ad una città ritrovata, che col tempo ho potuto apprezzare sempre più, mentre in passato ormai remoto l'avevo spesso colpevolmente sottovalutata, vittima sostanzialmente di pregiudizi e ignoranza.

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    1. Vero, altro luogo napoletano da recuperare e da visitare. Una città travolta dai pregiudizi che piano piano sta recuperando la bellezza che merita.

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  9. Gli interventi di sostegno sociale è opportuno che siano anche un investimento sul patrimonio pubblico!

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)