27 marzo 2022

[L'INCIPIT DELLA DOMENICA] Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini

 


"Era una caldissima giornata di luglio. Il Ricetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s'era alzato già alle cinque; ma mentre scendeva giù per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesù pareva un pischello quando se ne va acchittato per lungoteveri a rimorchiare. Con una compagnia di maschi uguali a lui, tutti vestiti di bianco, scese giù dalla chiesa della Divina Provvidenza, dove alle nove Don Pizzuto gli fece la comunione e alle undici il Vescovo lo cresimò. Il Riccetto però aveva una gran prescia di tagliare: da Monteverde giù alla stazione di Trastevere non si sentiva che un solo continuo rumore di macchine. Si sentivano i clacson e i motori che sprangavano su per le salite e le curve, empiendo la periferia già bruciata dal sole della prima mattina con un rombo assordante.Appena finito il sermoncino del Vescovo, Don Pizzuto e due tre chierici giovani portarono i ragazzi nel cortile del ricreatorio per fare le fotografie: il Vescovo camminava benedicendo i familiari dei ragazzi che s'inginocchiavano al suo passaggio. Il Ricetto si sentiva rodere, lì in mezzo e si decise a piantare tutti: uscì per la chiesa vuota incontrò il compare che gli disse << Aòh, addò vai?>> <<A casa vado>>, fece il Riccetto, <<tengo fame.>>.

(Ragazzi di vita - 1955 - Garzanti Editore)


Ho sempre pensato che non sia un libro "facile" da leggere. È complicato entrare nello stile della scrittura, con una struttura del racconto che poggia sul dialetto. Il degrado di quella periferia, il contesto storico, i passaggi di tempo, sono la vera anima del romanzo. Quanto di più lontano dalla medio borghesia  e dai benpensanti di quegli anni di rinascita. Pasolini si presenta come un vero e proprio punto di rottura, quasi pericoloso. Sta completando la stesura di altri due romanzi, Una vita violenta e Il Rio della Grana. Si sta preparando al periodo più problematico della sua vita che lo porterà ad essere perennemente perseguitato, tra querele e processi subiti. Eppure il romanzo ebbe un successo strepitoso e l'autore compie il passo decisivo che lo rese una voce fuori dal coro destinata a diventare eterna.

10 commenti:

  1. Un poeta, scrittore, regista di cinema, una cosa non deve mai perdere: il ritmo. Qui è inesorabile.

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  2. Non escludo di rileggerlo. Se ho letto senza molta difficoltà Camilleri con un po' di volontà credo che possa leggere Passolini.

    podi-.

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    1. Pensa, la prima volta che lessi Camilleri, rinunciai alla fine del secondo capitolo. Lo ripresi anni dopo. Ma non poso dire che fu una lettura facile, nè quelle successive. Se torni su Pasolini fammi sapere.

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  3. Non un libro facile neanche per un romano de Roma, in teoria più avvezzo a certe dinamiche. In realtà è un altro il Pasolini che ammiro

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    1. Se questo lo hai letto e non ti è piaciuto, quale sarebbe il Pasolini che ammiri?

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  4. Pasolini l’ho studiato all’università e la difficoltà spesso era proprio nell’uso del linguaggio. A volte facevamo fatica a comprendere certe frasi. Ricordo che l’assistente ci faceva delle lezioni sui termini usati da Pasolini. Io comunque lo adoravo e tutt’ora lo amo. Per me tra i più grandi in assoluto. Buona domenica, Mariella.

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    1. Condivido. Dopo di lui ho amato Walter Siti, direi che è stato quasi naturale.

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  5. Nonostante sappia tanto sulla vita di questo scrittore (mi sono imbattuta mentre leggevo sulla storia della letteratura italiana) non ho ancora letto nessun suo libro. Ho aggiunto diversi suoi libri nella mia lista di letture e uno di essi è proprio questo libro. Non so se riuscirò a leggere un libro in dialetto, beh, penso dipenda anche da quanto dialetto ci sia, mi è andata bene con La storia di Elsa Morante e Inshallah di Oriana Fallaci perché traducevano anche le frasi in dialetto ma credo che questo libro potrebbe essere una bella sfida.

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    1. Armati di pazienza e prova. Vedrai che piano piano riuscirai ad entrare nel mondo di Riccetto e dei suoi compagni. Non è una lettura facile e spesso è spiacevole, ti lascia carica di amarezza. Ma è una grande lettura.
      Ti abbraccio.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)