20 marzo 2022

[L'INCIPIT DELLA DOMENICA] La casa degli spiriti di Isabel Allende






"Barrabás arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l'abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che, cinquant'anni dopo, i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato, e per sopravvivere al mio stesso terrore. Il giorno in cui arrivò Barrabás era Giovedí Santo. Stava in una gabbia lercia, coperto dei suoi stessi escrementi e della sua stessa orina, con uno sguardo smarrito di prigioniero miserabile e indifeso, ma già si intuiva – dal portamento regale della sua testa e dalla dimensione del suo scheletro – il gigante leggendario che sarebbe diventato. Era quello un giorno noioso e autunnale, che in nulla faceva presagire gli eventi che la bimba scrisse perché fossero ricordati e che accaddero durante la messa delle dodici, nella parrocchia di San Sebastián, alla quale assistette con tutta la famiglia."


Ho spesso raccontato come nacque in me l'idea di aprire un blog. Volevo scrivere, non sapevo neppure come farlo, quando e dove. Ma poi, dopo averci provato per mesi in casa d'altri, mi decisi. Dopo oltre un anno e una breve migrazione approdai qui e non mi sono più mossa. L'ispirazione? Sicuramente devo molto alle letture fatte, agli scrittori più amati e soprattutto a lei: Isabel Allende. E a quel suo primo libro letto oltre  trent'anni fa quando avevo, come si suol dire, tutta la vita davanti. La storia della sua famiglia, divenuta una delle saghe letterarie più famose al mondo, mi catturò assieme ai suoi protagonisti. E la sua scrittura, accorata ed emozionante, mi ha fatto comprendere come, per scrivere, ci vuole talento ma così tanto talento da farti immaginare che il mondo, senza la scrittura, sarebbe spento.  Siete d'accordo con me?  


32 commenti:

  1. "La casa degli spiriti" basta il titolo me entrare nella grande letteratura.
    "senza la scrittura il mondo sarebbe morto", il continuo calo dei lettori è lo specchio di un mondo sofferente, fortunatamente c'è una parte dell'umanità che rema controcorrente, se siamo vivi lo dobbiamo a questi ultimi.
    Un abbraccio Mariella, buna domenica.

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    1. Si legge meno o si legge meno bene? Di sicuro la seconda ipotesi forse è ancora più terrible della prima.
      Chissà...
      Buona domenica a te.

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  2. Sono così d'accordo che ci vuole tanto talento!!! Oggi non è facile trovare un bel libro. Scrivono tutti, pure io ho conosciuto molte ragazze nella mia breve parentesi sui social che hanno deciso di scrivere libri, tante, forse troppe, molte case editrici se il testo è accettabile pubblicano dietro lauto compenso con cui si ripagano tutta la pubblicazione, così se il libro non va loro non ci rimettono. Fare lo scrittore è comodo, è un lavoro indipendente che ti porti ovunque vai, non devi recarti in ufficio e se ti va bene puoi acquisire un pò di notorietà, ma anche se non diventi la Allende o la Rowling è comunque bello vedere il proprio nome su uno scaffale di una libreria, anche se nel marasma dei tanti. Va anche di moda. "Cosa fai di bello? - Eh, io sono uno/a scrittore/ice!" Vuoi mettere col dire invece "faccio la segretaria da un avvocato" oppure "il cassiere al supermercato". E beh! Mi sono capitate alcune fregature in passato. Non conoscendo gli scrittori ho scelto per la copertina, soprattutto donne. Trame così così, scritture banali, noia. Dati a vendere ai libri usati. Gli scaffali sono pieni di libri così. Chi la butta in politica, chi cerca di dare un significato altro al proprio racconto in base a qualche sua ideologia, chi si dà al romantico, ma sempre noia è. Mancano di visione, di passione, di emozione, di bella scrittura, di immaginazione, sembrano soprattutto dei bravi compitini. Alla fine io torno a cercare i classici che non tradiscono mai. Ultimamente ho finito di leggere "Via col vento", che avevo già letto da bambina ma ora, da adultissima, ho trovato la versione integrale e ritradotta in modo più preciso. Capisco perché la Mitchell vinse il Premio Pulitzer. Credo sia il libro più bello e maestoso che abbia mai letto. C'è tutta un'epoca lì dentro, fra storia, realtà, passioni forti, eventi belli o drammatici ma spesso imprevedibili, emozioni, caratteri dei personaggi mai scontati, e tutto minuziosamente descritto che vorresti leggere tutto d'un fiato se non fosse un libro gigantesco. Un racconto potente che ho eletto a libro fra i più belli mai scritti (con il Signore degli Anelli e Piccole Donne che ho adorato da piccola) visto che quando l'ho finito, dopo mesi visto il poco tempo da dedicargli, ne ho sentito la mancanza. Se quando finisci un libro non ti dispiace ma invece ti senti quasi sollevata vuol dire che era brutto e ultimamente mi capita troppo spesso. Forse il calo dei lettori è dato anche da questo, non c'è più la grande letteratura.

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    1. Spesso mi chiedono perché non pubblico qualcosa anche io. Sorrido amaramente alla domanda e poi rispondo che conosco i miei limiti. Cosa che invece, quella sgradita ciurma che hai così bene fotografato nel tuo commento, non ha compreso affatto. Pure nella mia ultradecennale esperienza sui social, ho conosciuto tante persone che si definiscono "scrittori". Basta aver pubblicato su riviste di infima qualità un breve racconto, avere partecipato ad un concorso ed essere arrivati all'ultimo posto, oppure, cosa ancora più di moda, aver usufruito del self-publishing. Ho letto cose immonde, alcune rivoltanti. E quanta prosopopea e presunzione ho sopportato. E sfido chiunque tra i blogger a dire di non essersi trovato di fronte ad episodi simili, talvolta nicchiando ed eludendo le domande sulla qualità. Del resto, qui come altrove, vince l'ipocrisia. La letteratura, quella che non ha bisogno di infiocchettarsi, è sempre più evanescente. Come te, spesso torno ai grandi classici, quelli che ancora oggi, pur essendo passati secoli dalla prima pubblicazione hanno il grande vantaggio di emozionare e catturare, di lasciare senza fiato. Per la bellezza della scrittura, per la semplicità o l'accuratezza. Per la genialità. Negli anni 2.0 ho letto poco o nulla di tutto questo. Qualcosa vorrà dire. Io volevo essere Jo March e tu?

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    2. Assolutamente sì. Ho letto Piccole Donne a 8 anni e Jo March è il mio modello tutt'ora.

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    3. Ecco, allora sei sorella di letture. Io ho letto Piccole Donne, la prima versione, quella per l'infanzia, a cinque anni e mezzo. Poi non si deve dire che i libri ti cambiamo la vita. Buona settimana❤

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  3. Mi piace la Allende.mi piacciono molto i suoi scritti anche se si è sempre circondati da un allure scuro...la morte secondo lei fa parte della vita ..vero..ma non è che me la tengo a braccetto..😉
    Nonostante tutto (questo allure 😉)la leggo sempre molto volentieri ..
    Il libro che mi ha fatto piangere molto Paula..li è stata brava ..ha slegato la mamma dalla scrittrice e ne ha fatto un ottimo libro ..
    Buona domenica

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    1. Gli scrittori latini e sudamericani come Allende o Marquez, per fare un paio di nomi illustri, riconoscono che vita e morte vanno a braccetto. Fa parte della loro cultura e i loro romanzi ne parlano con grande naturalezza. Così come, grande attenzione viene rivolta alla "magia" altro tema principale del loro mondo. Ho letto tutti i romanzi di Isabel, la mia scrittrice vivente preferita, e ho pianto moltissimo sulle pagine di Paula. Forse perché lì, più che mai, nonostante lei abbia sempre parlato della famiglia e del privato nei suoi romanzi, ho visto e letto di una madre e di una figlia.
      Buona domenica a te.

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  4. Ironia della sorte, il più grande romanzo di sempre l'ha scritto un russo.
    Seguito, nella mia graduatoria personale, da un altro russo.
    Il terzo russo scriveva per il teatro ma alcuni suoi racconti non sono da meno.
    Anche per me Via col vento è un grande romanzo.

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    1. Non so se sia lo stesso tuo. Ma secondo me, il più grande scrittore al mondo era ucraino, nato a Kiev. Definito russo su ogni biografia solo perché allora l'Ucraina faceva parte della Russia😉

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    2. Per me Guerra e pace è il massimo. Tu dici Bulgakov? Poi ho messo Dostoevski e ho ricordato Cekov per il teatro ma alcuni racconti sono bellissimi. A volte in tre righe svela un mondo. Insomma la Russia non va ricordata solo per Putin.

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    3. Si, parlavo di Bulkakov. Guerra e Pace l'ho lasciato andare per la sua strada, mai terminato. I racconti di Cekov li ho letti tutti, nei miei primi vent'anni. Immenso. Putin non è la Russia.

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    4. Io ci riproverei con Voinà i mir. A volte la traduzione non è quella giusta per noi, io spesso preferisco quelle meno moderne (e di un buon editore). E poi c'è Anna Karenina.

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    5. Anna Karenjna l'ho letto! Spiegami meglio la questione della traduzione, i consigli sono sempre ben accetti😉

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    6. Spesso i libri importanti esistono in molte traduzioni diverse, come si sa, e a volte l'ultima non è la migliore per chi legge. Il solito Umberto Eco ha affrontato il tema. Mi piacerebbe poter leggere tutto in lingua originale, forse nella prossima vita.

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    7. Pensavo volessi consigliarmi una buona traduzione!

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    8. Quella che è piaciuta a me è di Enrichetta Carafa d'Andria, nei tascabili Einaudi. E' vecchia ma le traduzioni vecchie danno meglio l'idea che si sta leggendo un classico. A me è piaciuta questa.

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    9. Cercherò l'edizione. Ti farò sapere. Grazie!

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  5. "La casa degli spiriti" è il primo libro di Isabelle Allende che ho letto. Mi è piaciuto moltissimo e, quindi, sono andata avanti con i libri di questa autrice. Proprio in questi giorni ho finito "Violeta" , un bel libro anche questo , che copre tutta un'epoca, dell'epidemia di spagnola, al coronavirus. Devo dire che mi sono piaciuti di più libri come "Eva Luna" o "Il piano infinito" ma comunque merita una lettura, la storia è avvincente. Saluti cari.

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    1. Violeta lo inizio domani. Finisco il libro divertente di Luca Bianchini e poi torno alla mia autrice preferita. Negli ultimi anni i suoi romanzi sono stati una bella altalena. Alcuni belli, altri meno. Del resto è normale non si possono scrivere sempre dei capolavori. Ma non ho mai smesso di appassionarmi alle sue storie e alle sue "donne" uniche e indipendenti, sempre libere.
      Un abbraccio a te.

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  6. Non sapevo di questa tua ispirazione iniziale o perlomeno non ricordavo. Ma ti comprendo. Saper scrivere è molto importante e non è da tutti. Tu lo fai egregiamente e dopo tanti anni in cui lo metti in pratica qui ed altrove, credo proprio che a riconoscerlo non sia solo io ma i tanti che ti seguono e ti hanno seguito. Anche chi hai fatto ingelosire lo sa... ahahahah... giusto per scherzare un pochino.

    Importante è leggere, non solo riviste ma tutto ciò che ci attira e ci fa conoscere cose nuove, autori, luoghi, pensieri, persone...

    Il talento è necessario per avere rilevanza e per essere riconosciuti nel tempo. E questo non solo nella scrittura. A volte poi crediamo di averne ed invece...

    Ma sono certa che non è il tuo caso. Nel mio per esempio non credo di averne ma seppur fosse, sono gli altri a dovermelo dire o far capire.

    Comunque grazie per questo suggerimento di lettura e per tutto ciò che scrivi.

    Ciao Mari e buona Domenica.

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    1. Vedi, io per prima riconosco di non avere abbastanza talento da buttarmi a pesce in un mestiere per il quale sento di essere portata ma di non avere valore sufficiente. Sono critica con gli altri e ipercritica verso me stessa. Ma grazie di cuore per le belle parole che mi hai dedicato. Sicuro ci metto passione e quella non me la si può negare. In quanto ad invidia e gelosie, siamo circondati. Ma lasciamo da parte i gretti, quelli andranno in rovina da soli. Bacio grande.

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  7. L'arte della scrittura è importante, le parole spesso sono più taglienti delle azioni, cosa sarebbe una vita senza la scrittura? Ciao Mariella buona settimana, un abbraccio Angelo.

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    1. Vero, le parole possono ferire e anche uccidere, più di un'arma. Per questo dobbiamo pesarle, curarle, proteggerle. Un abbraccio a te, buona settimana.

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  8. Con Allende si vola veramente alto . E' una scrittrice straordinaria e questo libro è un capolavoro. Lo adoro. Comunque hai ragione , per scrivere ci vuole un grande talento. Purtroppo non basta aprire un blog per essere scrittori, così come non basta pubblicare un libro. Se pensi a quante case editrici obbligano gli scrittori a pagare per pubblicare le loro opere. Così succede che scrittori mediocri pubblicano i loro libri e chissà quanti scrittori bravi non si vedono pubblicare i loro lavori. In ogni caso il vero talento, come quello della Allende, è molto raro. Buon pomeriggio, Mariella.

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    1. La mediocrità soffoca il talento. Lo vediamo ovunque, nella nostra società attuale. Ho conosciuto ottimi scrittori che non sono riusciti ad avere il riconoscimento che meritavano. Ed è davvero triste. Ti abbraccio, buona settimana.

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  9. Scrivo per vivere, e leggo per lo stesso motivo, poi cado anche io ai richiami dell'ego, partecipando a concorsi, affidandomi al selfpublishing, spiluccando svariati generi, dalle recensioni (FilmTv rimane sempre la mia prima attività di scrittura creativa) al racconto breve, dalla poesia al divertissement. Ho i miei scrittori feticci, da Manganelli a Baricco, senza tralasciare i mostri sacri, da Hugo a Stendhal. Certo il talento è soggettivo e una marea di bella scrittura meriterebbe una ribalta di rilievo. Per fortuna so dove leggerti, mia cara, e mi rinfranco ogni volta.. ;)

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    1. Franco caro, mi addolora il pensiero che, anche per uno solo istante, tu possa avere pensato che il commento in risposta a Rossella potesse comprendere te. Erano altri gli eccessi ed eccessivi che mi capita di incontrare nella blogsfera ma non solo... Tu per me sei un poeta, un artista a tutto tondo e non hai nulla ma proprio nulla da spartire con gli pseudo scrittori invasati in cui inciampo/inciampiamo tutti. Hugo e Standhal sono miti anche per me. Manganelli dovrò recuperararlo, anzi consigliami. Un abbraccio grande💛

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  10. Giustissimo, la lampadina nn si accende x tutti e spesso fa capricci. X me c è un soffio dal cuore poi nn avendo una grande cultura il mio pensiero naufraga in poche righe

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    1. Avere sempre voglia di apprendere e conoscere anche grazie alle letture è sintomo di grande intelligenza. Mi pare proprio che non ti manchi😉

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  11. Io ho avuto modo di vedere anche il film che ne è stato fatto, te lo consiglio. E' molto bello. Un grande abbraccio.

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    1. Adoro il film, l'ho visto due volte. Un abbraccio forte a te😘

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)