08 marzo 2022

[8 MARZO] La guerra non ha un volto di donna


Dire.it

Ho il cuore molto pesante in questi giorni e mi sono domandata se avesse senso o meno scrivere un post per la giornata dell'otto marzo,  data sempre più anacronistica e lontana dalla realtà.  Allora ho preso in prestito il titolo di un libro di Svjatlana Aleksievič , la grande scrittrice e giornalista bielorussa, nata in Ucraina, premio nobel per la letteratura nel 2015.  Se non la conoscete vi consiglio di leggere di lei e della sua vita. 


Nel suo romanzo racconta delle donne sovietiche al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale. Sono ragazze di circa vent'anni che si arruolarono come volontarie per difendere gli ideali e la patria.  Finita la guerra, tornarono  ad essere delle emarginate all'interno dello stesso paese che avevano difeso. Le testimonianze di queste donne soldato sono rese per intero senza alcuna retorica.  Cresciute troppo in fretta in un mondo che non si è mai riconosciuto nei loro volti. A maggior ragione in guerra, dove dovevano dimenticare cosa fossero. Non si poteva nemmeno piangere perché i morti erano troppi e non c'era tempo. 


 In contrapposizione alle donne soldato di oltre settantacinque anni fa, il mio pensiero va ai volti  di un altro conflitto molto più attuale. Quello russo-ucraino. E in questa giornata così importante, vorrei parlassero le loro immagini. Donne ucraine che hanno abbandonato ogni cosa per fuggire oltre il confine portando in salvo i loro figli.

LaStampa.it

Oppure quelle che sono rimaste, per aiutare e confortare gli uomini che stanno combattendo. Ma anche le donne che le stanno aspettando al confine, per ospitarle, curarle, proteggerle.

Il gazzettino di Treviso

Che lasciano i passeggini sulle banchine delle stazioni, affinché le mamme fuggite dall'orrore,  portando in braccio per tanti chilometri i loro figli, li trovino al loro arrivo.


Ansa.it

E le donne russe che stanno protestando contro la guerra nel loro paese. Rischiando la libertà, per amore della pace e della democrazia.  Si parla di migliaia di arresti in oltre 50 città. Ma non cedono, non si fermano. Sappiano di cosa sono capaci le donne a qualunque latitudine.

Gettyimages

Alle donne, a tutte le donne. A quelle che leggono della guerra, che ne scrivono, che protestano, che mantengono alta l'attenzione su questa immane tragedia. Che si adoperano nei centri di raccolta per smistare e preparare pacchi di cibo e indumenti da mandare alle loro amiche e sorelle, che sono lontane e ne hanno bisogno.  Perché noi donne, non le vogliamo le guerre, nessun tipo di guerra,  non sappiamo cosa farcene. E tutto questo dolore che da secoli  ci portiamo addosso, vorremmo  scomparisse, assieme a tutti gli uomini che lo causano. 

Non regalateci mimose, regalateci la pace.



34 commenti:

  1. Solo pace. Perché è così difficile ottenerla...
    Grande articolo Mariella. Grazie davvero. Stiamo vicine a loro oggi più che mai.
    Buona festa e tutte noi! Ciao.

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    1. P.s. Mi sa che da parte mia non riesco a festeggiare... giusto per... 😘

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    2. Grazie Pia. Infatti non c'è nulla da festeggiare. È il senso del post.

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  2. Standing ovation! Un post straordinario, accorato, sentito e che mette in risalto ancora una volta come le donne siano spesso in prima linea per lottare per i diritti non solo propri ma anche degli altri con coraggio, altruismo e passione.

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    1. Grazie Daniele. Se le donne avessero in mano il destino del mondo, penso che di guerre non sentiremmo più parlare.

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  3. È sempre il momento di parlare di donne. Dicono che hanno stimato ci vorranno 165 anni per raggiungere la parità. E allora forse sarà pace, ovunque, perché le donne, se avranno potere, non sceglieranno mai la guerra e saranno libere di non adeguarsi alle modalità, spesso orribili, di potere tipicamente maschili.
    Vorrei ricordare che questa non è l'unica guerra russa, Putin ne ha fatte molte fra cui la Georgia; con le stesse identiche motivazioni e modalità, ma non si sa perché di quella non se ne è mai parlato, non ci furono aiuti, passò in un lampo e tutt'oggi le truppe russe sono presenti in Ossezia, un pò come nel Donbass, stesse modalità. Non capisco lo stupore per queste azioni di questi giorni, le stesse fatte in passato, le stesse di un uomo spietato e gelido conservatore che ama la strategia muscolare del celhodurismo per far vedere chi è il più forte, uno di quelli da cui c'è sempre da aspettarsi una orrenda crociata. Uno che cerca di uccidere gli oppositori, che ce l'ha con i gay, ecc... ecc... .
    Le donne hanno dato tanto alla storia ovunque, ma nel mondo patriarcale vengono usate, non riconosciute e non ringraziate.
    Fai bene a ricordare quanto desideriamo vivere in pace, e mi accodo a questo pensiero. 🌈 Ad ogni modo, siamo noi donne di oggi a preparare il terreno per quelle del futuro.

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    1. Ho provato a capire come mai di tutte le altre guerre scatenate da Putin o da lui sostenute, pensa solo quello che è successo in Siria con le stesse modalità, non abbiano avuto la stessa eco.Come sempre, gli uomini resi ciechi dal potere e dal denaro, si sono girati dall'altra parte. Grazie a te per il bellissimo commento che condivido in toto, dobbiamo con tutte le nostre forze cercare di preparare un terreno migliore per i nostri figli, che non troveranno un mondo migliore. Ed è solo colpa nostra. Ti stringo forte.

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  4. Davanti alla guerra ci sono solo vittime. Con la guerra attuale si deve trovare una trattativa a tutti i costi. Tutto sembra inverosimile finché non accade.

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    1. Uno dei due dovrà cercare un compromesso. Partendo dal presupposto che non credo Putin faccia passi indietro, toccherà a Zelensky.

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  5. Magari potessi regalarvela. Ma le guerre sono sono amate neppure dagli uomini comuni, purtroppo le decidono pochi potenti, in questo caso gente che non è mai neppure stata realmente eletta, gente che come i boss mafiosi gode di più per "u cummannari" che a fare l'amore.

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    1. Le guerre partono sempre dai palazzi del potere. O vengono partorite dalle menti dei folli. Credo che con quest'ultima abbiamo fatto bingo. Ci vorrebbero solo uomini comuni e perbene, quelli che, come te, ci regalerebbero la pace se potessero.

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  6. Da sempre considero l’8 marzo una ricorrenza e non una festa. Se c’è chi gradisce il ramoscello di mimosa penso sia giusto donarglielo, però la cosa importante è risolvere i problemi che affliggono l’universo femminile. Auguri e un abbraccio a tutte le donne con un pensiero speciale alle ucraine.
    enrico

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    1. Infatti è il giorno dedicato alla donna. Fai bene ad intenderlo in tal senso e ad omaggiare le donne, ricordando che per prima cosa abbiamo diritto al rispetto. Mi prendo il tuo abbraccio e lo ricambio con affetto.

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  7. Bellissimo post !!! Che senso ha oggi la festa della Donna ? Penso alle donne Ucraine, sotto le bombe, alle donne afgane, imprigionate sotto i burka, alle donne che subiscono violenza, vittime di femminicidi, di privazioni...Le donne russe che manifestano per la pace , vengono imprigionate ... Non vogliamo mimose, vogliamo la Pace !! Saluti cari.

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    1. Grazie Mirti! Quest'anno era importante più che mai ricordare quante ingiustizie vengono perpetuate nei confronti delle donne. Chissà se mai ci libereremo di quegli uomini che minacciano la nostra vita e la nostra libertà.
      Un abbraccio forte.

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  8. Dicono che hanno stimato ci vorranno 165 anni per raggiungere la parità. E allora forse sarà pace, ovunque, perché le donne, se avranno potere, non sceglieranno mai la guerra e saranno libere di non adeguarsi alle modalità, spesso orribili, di potere tipicamente maschili."
    Sentita anch'io questa notizia, alla radio. In fondo, 165 anni, rispetto a secoli di ingiustizie e soprusi, cosa sono? Uno sputo nell'oceano! Forse se più uomini leggessero questo tuo splendido post si farebbe anche prima.

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    1. Penso che non c'è tempo di aspettare 165 anni per raggiungere la parità. Ci stanno distruggendo, dobbiamo trovare il modo di prendercelo il mondo. Prima che sia troppo tardi.
      Grazie di cuore, un abbraccio grande.

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  9. La guerra fa male a tutti, pace per le donne e per gli uomini di buona volontà.

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    1. La guerra fa male a tutti anche a quelli che la provocano.

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  10. Regalateci RISPETTO!!!
    Chi rispetta non fa la guerra !!

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  11. Anche le donne devono destreggiarsi tra impulsi costruttivi e distruttivi. La ragione deve tenere conto del tempo, del dopo. Le donne sono forse avvantaggiate dall'interesse per la prole, per il futuro dei figli. Forza donne!

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    1. Grazie Cesare, la forza non ci manca, dobbiamo acquisire più consapevolezza;)

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  12. il tuo scritto mi ha commosso.

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  13. Sicuramente molte donne non la vogliano, la guerra. Molti uoomini non la vogliono neanche.
    Ma io penso che dipende della società, dell'ambiente...

    Tra le donne che sono arrivate in Spagna dall'Ucraina, una diceva che aveva lasciato il suo uomo nel fronte, che lei era abbandonata l'Ucraina solo per sua figlia, se non fosse per la figlia lottaria contro i russi.

    E poi, in una scuola una ragazza diceva che a lei non importerebbe morire ma che non vuole che muiano i parenti e che perciò la guerra doveva finire al più presto possibile e la professoressa ribateva che da domani l'allieva smetteva di chiamarsi "maria" e sarebbe detta "covarda" per non volere morire per la patria... che prima morta che non lottare"

    La guerra non la vogliamo in tanti, ma poi la vogliono tanti altri, uomini e donne.

    podi-.

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    1. Vedi? Ci sono donne e donne, come diceva l'Alda. Di quelle che lasciano il proprio paese solo per mettere in salvo i propri figli e quelle che sono più preoccupate per la sorte dei loro familiari che della propria. E poi ci sono donne che non capiscono nulla, come l'insegnante. La guerra non la vuole quasi nessuno, a parte quelli che ci guadagnerebbero qualcosa. A loro auguro l'inferno.
      Ti abbraccio.

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  14. Davvero un bellissimo post. Le donne sono il motore del mondo e dici bene, le donne non vogliono la guerra. Se ci fossero tutte donne a governare le cose andrebbero diversamente. Si anche le donne sono conflittuali, non siamo perfette, però credo che certe atrocità non ci sarebbero. Un pensiero per tutte le donne ucraine. Un abbraccio grande.

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    1. Infatti, non siamo perfette. Ma sulla guerra e sulla sofferenza credo che siamo tutte d'accordo. E condanniamo, sempre e comunque.
      Un abbraccio a te, buona serata.

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  15. L'8 marzo non è una festa è un giorno per poter ricordare che ancora lunga è
    la strada per "l'altra metà del cielo" che combatte contro le discriminazioni e naturalmente anche contro la guerra che come dico sempre la guerra non è mai donna.
    Buona 8 marzo!

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    1. Purtroppo anche io, come te, vedo davanti una strada lunghissima. Solo che non c'è molto tempo. Dobbiamo dare qualcosa e velocemente. Un abbraccio.

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  16. ieri mia figlia mi ha detto che a scuola hanno parlato della guerra.
    “Papà hanno detto che delle mamme e dei bambini sono scappati e i papà rimangono a combattere”…
    Manca una vera volontà di pace e non solo in Ucraina

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    1. Fino a quando il potere e il denaro domineranno il mondo non c'è speranza.

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  17. Poiché la perfezione non è di questo mondo, cito la filosofa Di Cesare che a Piazza Pulita ha fatto incavolare persino Paolo Mieli a causa del suo atteggiamento pilatesco sulla guerra.

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    1. Andrò a recuperare il pezzo. Grazie Cesare.

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Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.
(Emily Dickinson)