[SABATO DI POESIA] Il futuro di Julio Cortázar

E so molto bene che non ci sarai.

Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.

Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all’angolo della strada mi fermerò,
a quell’angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.

Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.

(Le ragioni della collera - Edizioni Fahrenheit 451 - 2018)

Note biografiche e riflessioni

Julio Florencio Cortázar Despote nasce a Elsene in Belgio nel 1914 e muore a Parigi nel 1984. È stato poeta,scrittore, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato francese,  maestro della letteratura fantastica e metafisica.Pablo Neruda disse di lui che chi non lo leggeva era condannato. Allora sono corsa ai ripari avvicinandomi alla sua poesia. Ho anche comprato il romanzo Il giro del mondo in ottanta mondi e vi saprò dire. Intanto però, la poesia di oggi, è una poesia che parla d'amore che ci sta nei tempi bui che stiamo vivendo. Guardando al tempo che arriverà esercita una forzatura pensando a se stesso senza il suo amore. Perché il tempo porta via tutto, perfino il ricordo dell'amore.

E voi, cosa ne pensate? Davvero il tempo ha il potere di distruggere tutto, anche i ricordi più belli?