27 gennaio 2022: Giornata della Memoria
Goti Bauer |
Quando, nel 1938, entrarono in vigore le leggi razziali, Goti Bauer aveva 14 anni e viveva a Fiume con i genitori e un fratello minore. La sua famiglia tentò di trovare riparo in Svizzera. Ma fu venduta ai fascisti e ai nazisti. Nel maggio del 1944 cominciò il viaggio verso Auschwitz, dove Goti sentì spesso ripetere la frase: "Durch den Kamin", da qui si esce solo attraverso il camino.
Nel lager Goti Bauer consolava le compagne deportate; tornata a casa, dopo la liberazione, è diventata la paladina della necessità di testimoniare. La superstite si è sposata subito dopo aver ottenuto la libertà. Il marito, scomparso nel 2002, aveva voluto farle un "regalo", offrendole di far cancellare il numero di matricola impresso a fuoco sul braccio. Una decisione che Goti accettò ma che oggi ritiene un errore: "Togliere il tatuaggio è stato inutile. Quel numero resta impresso nella nostra anima".
Vedo Fiano |
Nato a Firenze nel 1925. Fu arrestato nel febbraio del 1944 e condotto nel campo di Fossoli; il 16 maggio dello stesso anno fu deportato ad Auschwitz assieme a tutta la sua famiglia: Nedo Fiano è l'unico superstite.
"A 18 anni sono rimasto orfano - dice - quest'esperienza devastante ha fatto di me un uomo diverso, un testimone per tutta la vita".
La sua storia è emblematica di come la salvezza potesse arrivare per caso. Quando giunse al campo, un ufficiale delle SS chiese se tra i prigionieri ci fosse qualcuno che conosceva il tedesco. Fiano si fece avanti. Alla domanda successiva ("Tu da dove vieni?"), la risposta ("Firenze") produsse quasi un miracolo. L'agente nazista cominciò a ripetere il nome della città, evocando ricordi personali e manifestando simpatia per il detenuto italiano. Inoltre, dopo aver scoperto che sapeva cantare, i capi del campo di sterminio lo invitavano a intrattenerli nelle loro baracche e in queste occasioni Fiano aveva la possibilità di mangiare qualcosa in più del rancio riservato agli altri prigionieri.
Fiano è stato liberato nel campo di Buchenwald, dove era stato condotto dalle SS in fuga alla fine della guerra. Si è laureato alla Bocconi, a 43 anni, mantenendo una promessa che aveva fatto alla madre.
Testimonianze tratte da: Salvi per caso di Antonio Ferrari e Alessia Rastelli. Corriere della Sera
Testimonianze e sempre, ancora testimonanze. Tutte importanti, tutte con lo stesso orrore guardato dritto negli occhi da chi ha vissuto tutto ciò.
RispondiEliminaGrazie Mari. Buona giornata.
Sono sempre di meno, purtroppo.
EliminaUn abbraccio cara.
A scuola non ho mai sentito una parola dai docenti sulla shoah, il fascismo e così via. Spero che dopo alcuni decenni la cosa sia cambiata.
RispondiEliminaIo cominciai da sola ad informarmi sulla Shoah, dopo avere letto il Diario di Anne Frank, scuole medie.Penso che se parlasse poco allora. Negli ultimi decenni la situazione e migliorata. Si tengono dibattiti, si celebrano eventi, si visitano i luoghi della Memoria. Se ne parla e non solo il 27 gennaio. Ma pare che non sia abbastanza.
EliminaCi sarà il problema di "non far vedere/sapere quelle brutte cose ai bambini". Parlo soprattutto dei genitori. Gli insegnanti dovrebbero saperci fare. Anche io ho letto A.F. a quella età.
EliminaLa memoria dovrebbe insegnare. A me sembra che pochi imparino. Troppo pochi.
RispondiEliminaInfatti, le vicende di questi giorni lo dimostrano.
EliminaQuando frequentavo la scuola,mai ho sentito parlare di shoah,spero che oggi le cose siano cambiate.Io portai i miei alunni di quinta alla Risiera.Buona giornata.
RispondiEliminaLe cose sono cambiate, come dicevo a Cesare. Ma non abbastanza.
Eliminal'importante è che i giovani sappiano cosa è successo. Lodevoli insegnanti si danno da fare ma nel complesso non è sufficiente.
RispondiEliminaNo, non lo è. Anche se sono molti gli insegnati che non si risparmiano.
Elimina"l'Olocausto è una pagina del libro dell'umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria" (primo levi).
RispondiEliminanonostante la Storia ci ricordi, tristemente, come l'Uomo abbia la memoria corta, non dobbiamo mai smettere e mai stancarci di rammentare, diffondere, tramandare le testimonianze di queste esperienze atroci.
Come non essere d'accordo con Primo Levi. La cosa che temo e che mentre noi ci affanniamo a preservare la Memoria, a poco serva.
EliminaÈ buono che le testimonanze ancora con vita possano spiegare tutto oggi. Non è la stessa cosa che si sia spiegato negli anni 60 - e che possiamo rileggerle - che oggi.
RispondiEliminapodi-.
Quando eravamo ragazzi se ne parlava pochissimo, perché ancora non era nato, nell'animo dei sopravvissuti, il seme della divulgazione. Per fortuna oggi non è più così e ogni giorno viene alla luce una nuova testimonianza. Speriamo serva.
EliminaDa brividi sempre, storie che raccontare si deve, sempre e comunque.
RispondiEliminaMai stancarsi di ricordare.
EliminaTerribile pensare che un abominio simile sia potuto succedere. È il motivo per cui, malgrado tutti i suoi difetti, amo la democrazia. In democrazia possono succedere tante cose ingiuste, ma mai orrori del genere.
RispondiEliminaSono d'accordo con te, anche se la democrazia dovrebbe proteggere la Memoria, ma non mi pare ci riesca al meglio.
Eliminacontinuiamo a dimenticare troppo. Rimuoviamo la storia e le storie
RispondiEliminaFa comodo, rimuovere la storia. E magari sostituirla con delle "storie" riviste.
EliminaSpesso la memoria è corta, molti altri genocidi continuano a ripetersi nel mondo.
RispondiEliminaNon siamo mai stati bravi a far tesoro del nostro passato.
EliminaGrazie a te per essere passata a leggere.
RispondiEliminaQuante stori simili si sentono nel racconto di pochi superstiti, ricordare non soltanto oggi, ma ogni giorno per non dimenticare mai le atrocità di quei avvenimenti. Ciao Mariella e buona serata, Angelo.
RispondiEliminaSai Angelo, io studio Shoah e Olocausto da oltre vent'anni. E mi rendo conto che ogni passo avanti che facciamo perché si perpetui la memoria, viene affiancato da episodi che ci ributtano indietro, al tempo in cui si sapeva ma si faceva finta di non sapere o addirittura si negava. Speriamo di riuscire a fare in modo che la Memoria si preservi per sempre.
EliminaGrazie e buona serata a te.
Complimenti per i tuoi studi impegnativi,in questi momenti non bisogna essere indifferenti per non ricadere negli errori che sono stati fatti nel passato. Grazie per il passaggio tra i follwer.
EliminaGrazie a te Angelo, un piacere unirmi ai tuoi follower.
EliminaSono nata nel 1981 e posso confermare che già alle scuole elementari ci parlarono - seppur con scarsità di dettagli - della Shoah.
RispondiEliminaGrazie per aver pubblicato queste testimonianze, Mari. Davvero molto toccanti.
A proposito di numeri tatuati, ho finito ieri "Il tatuatore di Auschwitz": la storia (tratta da una storia vera) mi ha tenuta incollata fino all'ultima pagina, tuttavia è un peccato che i personaggi principali manchino molto di spessore! Non è tra i miei preferiti ma ha lasciato ugualmente il segno.
Grazie della consolante testimonianza. Ho lavorato con uno col numero, era stato a Mauthausen.
EliminaGrazie Miriam, la tua è una testimonianza importante, infatti ci chiedevamo quando si fosse invertita la rotta nelle scuole.
EliminaIl libro che hai letto l'ho segnato in wish list, ho una lista senza fine ma lo leggerò.
Un abbraccio
@Cesare: ma il tuo collega raccontava il suo passato? Molti non riuscivano...
EliminaNoi due non ne abbiamo mai parlato ma lui era invitato a volte da qualche scuola illuminata e aveva scritto e stampato qualcosa su Mauthausen. Era cattolico, ex partigiano, con una brillante carriera in campo sociosanitario.
EliminaChi ha la possibilità di raccontare perchè testimone ha un grande onere, tramandare ciò che è stato. Noi credo si debba mantenere viva la memoria invitando a leggere, a studiare, a visitare i campi di sterminio.
RispondiElimina"E' avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire." (P. Levi)
Ciao Ester, sono sempre di meno i testimoni, speriamo che la Memoria non sparisca assieme a loro.
Eliminase ci sono già i negazionisti adesso,
RispondiEliminanon oso immaginare cosa succederà quando i pochi superstiti saranno morti!
I negazionisti ci sono sempre stati. Quelli di oggi sono solo degli imbecilli che parlano di qualcosa che non conoscono, per avvallare tesi assurde.
EliminaAnche io temo per il futuro.
La memoria... Purtroppo si sta perdendo con la perdita dei superstiti. Tocca a noi "fortunati" eredi portare avanti il loro dolore
RispondiEliminaCiao Pat, noi ci proviamo come possiamo. Anche un solo giorno dedicato alla Memoria ha il suo peso.
EliminaLeggo cose così assurde in giro...
Ogni volta che leggo o ascolto queste testimonianze mi viene da piangere. Come può l’’uomo essere così crudele. È un’atrocità che non si può accettare.
RispondiEliminaScusa se solo ora passo di qua, ho problemi con il blog.. non sempre riesco a commentare. Non so se hai letto la mia risposta, ovviamente è si, puoi utilizzare la mia poesia, per me è un onore. Buona serata, cara Mariella.
La vera essenza del male. Una malvagità mirata e coltivata. Non si può comprendere, io non ci sono mai riuscita.
EliminaGrazie cara, sono davvero contenta che tu abbia gradito la proposta.
Poi vengo da te.
PS: blogger ogni tanto fa le bizze, io ancora non sono riuscita a sistemare il problema del layout.
Bacio.
Grazie mille per le tue belle notizie !
RispondiEliminaBeh, belle notizie mica tanto. Purtroppo si tratta di testimonianze che a distanza di tempo, solo a leggerle fanno ancora male...
EliminaOgni anno sono tante le storie dei detenuti che si sentono raccontare. Tutte simili eppure ognuno dei sopravvissuti l'ha vissuta a modo suo. Sono vecchi però, e stanno sparendo. In anni di testimonianze su tale violenza sadica su gente inerme, il mondo non ha ancora capito, poichè l'odio e la violenza non mancano, e la vediamo crescere tra i giovani, come riportano le cronache recenti. Un giorno non verranno più raccontate e temo che il mondo dimenticherà. Come ha dimenticato la caccia alle streghe, lo sterminio degli indiani d'America, e le guerre di ieri, mentre guarda indifferente alle guerre di oggi, agli atti orribili dei terroristi islamici in Siria, ai signori della guerra, ecc... ecc... e alla violenza sulle donne, ad ogni forma di violenza crescente nelle società.
RispondiEliminaSta a noi continuare quello che i testimoni hanno iniziato e fare in modo che la Memoria non vada persa. Un abbraccio.
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