Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
Note biografiche
Il grande poeta Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888 e muore a Milano nel 1970. Le sue poesie, uniche per l'intensità raccolta nella loro brevità, sono sempre caratterizzate da una profonda riflessione riguardo l'essere umano e le sue mille sfaccettature.
Forse è vero che quando tocchiamo con mano la tragedia ci aggrappiamo alla vita più che mai. Sono lezioni però, che dimentichiamo in un instante. L'uomo non riesce ad afferrare la vita e a farne un prezioso tesoro. Preferisce distruggerla. Altro che scrivere lettere d'amore. E voi, cosa ne pensate del capolavoro di cui si parla oggi sulla mia pagina dedicata alla poesia?
L'atmosfera tragica e cupa "illuminata" dalla luna piena, il contatto ravvicinato con la morte cerca conforto nell'astro che rischiara la coscienza di colui che sta accanto all'amico in procinto di andarsene.
RispondiEliminaMi ha colpito il contrasto tra la luna nel suo massimo splendore e il buio dell'umanità che raggiunge il suo apice nella guerra, i grandi poeti erano, e sono, in grado di raccontare l'universo umano con poche ma fondamentali parole.
Bellissima ed intensa scelta Mariella, buona giornata.
Un concentrato di verità ed emozioni, in poche e suggestive righe.
EliminaQuel che si dice un capolavoro.
Grazie Romualdo, buon sabato.
La morte stimola alla vita, ne accresce i valori, ne fa comprendere la semplice essenzialità. Purtroppo hai ragione, troppe volte, anche quando tocchiamo la tragedia, rimaniamo immuni, e continuiamo a fregarcene, a non capire. E capita sempre più spesso. Anche, e soprattutto, ora. Anche se non è guerra, ma potrà essere peggio.
RispondiEliminaSe il periodo che stiamo affrontando non finirà presto, porterà ad un cataclisma etico sociale di proporzioni bibliche.
EliminaMolto peggio di una guerra.
i brividi tutte le volte che la leggo, a ogni verso, anzi a ogni parola.
RispondiEliminaBasta anche solo immaginare in che contesto e momento è stata scritta per (provare a) sentire un po' delle emozioni provate dal poeta.
Buon sabato mariella :))
Terribile nella sua devastante sincerità.
EliminaUn abbraccio Angela.
Questa è una delle mie poesie preferite. Mi innamorai di Ungaretti quando ero ancora bambina. Sono innamorata della sua grande forza e si come sia riuscito a trasformare l’orrore della guerra in un’opera d’arte. Poesie che hanno un grande insegnamento, oltre che una sublime bellezza, peccato che quasi nessuno impara dalla letteratura e dall’arte. D’altronde gli uomini non imparano nemmeno dalla propria esperienza e finiscono sempre col fare gli stessi errori. Grazie di aver condiviso questo capolavoro, buon weekend cara Mariella.
RispondiEliminaEh si, siamo davvero incapaci di far tesoro della nostra storia e dei drammi del passato. Ogni volta ci ricaschiamo, ogni volta sempre peggio.
EliminaGrazie a te, buon sabato.
Ricordo che proprio all'ultimo anno di liceo, studiammo l'ermetismo e iniziando proprio da Ungaretti , con la sua 'Mi illumino d'immenso'e, a parte poche note sulla poesia di Ungaretti influenzata dalla guerra, l'insegnante insistette sul significato di ermetismo e altri poeti ermetici come Qiasimodo, e sui seggi di Carlo Bo.
RispondiEliminaFu osteggiato a lungo, la poesia ermetica non era apprezzata da molti letterati dell'epoca, in primis i seguaci di Benedetto Croce.
EliminaMa poi, la corrente che nasce con lui venne seguita da Quasimodo e Montale, trasformandolo in uno dei più grandi poeti del Novecento.
Ungaretti è un grande poeta.Buon fine settimana.
RispondiEliminaBuon fine settimana a te.
EliminaQuando si vede la morte così da vicino per farsi forza bisogna attaccarsi a qualcososa, e l'amore dà vita e speranza.
RispondiEliminaVero. Ma quando passa il pericolo dimentichiamo.
EliminaUna poesia meravigliosa che in un attimo ti porta in trincea, vicino alla morte tanto da voler essere vivo. Solo un grande poeta può in pochi versi dare tante emozioni.
RispondiEliminaGrazie Mariella per la scelta.
Una sensazione orribile quella di condividere l'attimo della morte con qualcuno e sentirsi "tremendamente" vivi.
EliminaHai ragione, solo un grande poeta poteva dare tante emozioni in così pochi versi.
Un abbraccio e buona domenica.
Il "primo" Ungaretti, quello della fase iniziale, è uno dei miei poeti preferiti. Questa poesia - come altre di quel periodo - raccontano l'orrore della guerra con enorme intensità.
RispondiEliminaIn un primo momento avevo pensato a "mi illumino d'immenso" come proposta del sabato. Il top del vertice poetico😉 ma ci ho ripensato...
EliminaIl titolo è Mattina, ma tutti la conoscono così.
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