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Da quella scaletta che prendevi di corsa,
ci hai abituato a salutare il mondo
quello che scorreva sempre più veloce di noi.
Ci hai spinto a non rimanere in sosta,
ma a correre con quanto fiato avevamo in gola
per abbracciare vita e sogni.
Il fischio con il quale salutavi le partenze
dava ritmo al tempo e ai sorrisi
quelli belli e luminosi con cui ci accogli
E molti erano i giorni delle tue assenze
in cui la vita sembrava sospesa
e l'attesa l'unica virgola determinante
E tra i chilometri percorsi e il vento
hai trovato il posto dove appoggiare gli anni
quelli che contengono esperienza
Nell'orto di Dio, dove poni l'accento
rinasce la vita ogni giorno
grazie alle tue mani
E mai mi basteranno le parole
per ringraziarti
perché il mio cuore è tuo
caro papà
(Mariella Esseci - le mie poesie - 2020)
Note biografiche sull'autore.
Mariella Esseci nasce a Benevento nel 19.. vabbè, nel secolo scorso. Vive nella provincia di Monza e Brianza dal 2000 ma è lombarda d'adozione dal 1985. Lavora come la maggior parte dei suoi concittadini risparmiandosi poco, ma quello è caratteriale, l'ha ereditato dai genitori. Le piace scrivere, prosa e poesia. Ha un blog da oltre dieci anni dove la parola d'ordine è passione. Ne ha tanta, lo si capisce da tutto quello che fa. Abbastanza testarda, quando c'è da sguainare la spada non si tira mai indietro. Ma sa essere molto dolce, quando meno te lo aspetti. La sua scrittura è limpida e scorrevole, a volte evocativa, riesce ad abbracciare le persone e reputa fondamentali le parole. Nella vita ha un carattere simile a quello di suo padre, si dice sia la sua fotocopia. Ma come lui, riesce a dare conforto anche ai sassi, perché capace di cura e ascolto. Per tutto quello che la riguarda non può far altro che ringraziare la mamma e il papà. A cui oggi, con un giorno di ritardo, dedica il suo sabato di poesia. Amici che mi leggete, vi prego di essere clementi. Non ho mai detto di essere poetessa ma figlia innamorata sì. Quello è per sempre.