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Locandina della MOSTRA |
La vita, la storia, la cultura, le origini e l'amore. Marc Chagall a Milano. Tutto il catalogo in esposizione dal 23 marzo al 31 luglio arriva dall'Israel Museum.
Scrivo perché mi scappa da scrivere...
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Locandina della MOSTRA |
La vita, la storia, la cultura, le origini e l'amore. Marc Chagall a Milano. Tutto il catalogo in esposizione dal 23 marzo al 31 luglio arriva dall'Israel Museum.
Quando lo scorso fine settimana ho visto su instagram un post di Lily Collins dedicato all'ultimo concerto dal vivo di suo papà, il mio cuore ha avuto un grosso scossone.
"Era una caldissima giornata di luglio. Il Ricetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s'era alzato già alle cinque; ma mentre scendeva giù per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesù pareva un pischello quando se ne va acchittato per lungoteveri a rimorchiare. Con una compagnia di maschi uguali a lui, tutti vestiti di bianco, scese giù dalla chiesa della Divina Provvidenza, dove alle nove Don Pizzuto gli fece la comunione e alle undici il Vescovo lo cresimò. Il Riccetto però aveva una gran prescia di tagliare: da Monteverde giù alla stazione di Trastevere non si sentiva che un solo continuo rumore di macchine. Si sentivano i clacson e i motori che sprangavano su per le salite e le curve, empiendo la periferia già bruciata dal sole della prima mattina con un rombo assordante.Appena finito il sermoncino del Vescovo, Don Pizzuto e due tre chierici giovani portarono i ragazzi nel cortile del ricreatorio per fare le fotografie: il Vescovo camminava benedicendo i familiari dei ragazzi che s'inginocchiavano al suo passaggio. Il Ricetto si sentiva rodere, lì in mezzo e si decise a piantare tutti: uscì per la chiesa vuota incontrò il compare che gli disse << Aòh, addò vai?>> <<A casa vado>>, fece il Riccetto, <<tengo fame.>>.
(Ragazzi di vita - 1955 - Garzanti Editore)
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
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newsbi.it |
Le ragazze afghane tornano a casa con le lacrime agli occhi: i talebani, qualche giorno fa, avevano promesso la riapertura delle scuole secondarie per il 21 marzo. E invece, non mantenendo la parola, qualche ora fa, hanno vietato il rientro a scuola, adducendo come scusa, che il governo non ha ancora stabilito le linee guida per la frequenza. Non ci sono notizie per quel che riguarda una nuova data.
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Gazzetta di Parma |
Marco Borghini ha novant'anni e vive a Parma. Negli anni '60 aprì la "Casa dello sport" un negozio di abbigliamento sportivo che divenne un punto di riferimento per la gioventù parmense. Ha dedicato tutta la sua vita ai giovani con diverse iniziative, facendosi apprezzare da tutti i suoi concittadini. Una volta andato in pensione si è occupato di sua moglie Adriana, assistendola durante la lunga malattia. Ed è stato aiutato da Natalia, la sua badante, di origini ucraine.
"Barrabás arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l'abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che, cinquant'anni dopo, i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato, e per sopravvivere al mio stesso terrore. Il giorno in cui arrivò Barrabás era Giovedí Santo. Stava in una gabbia lercia, coperto dei suoi stessi escrementi e della sua stessa orina, con uno sguardo smarrito di prigioniero miserabile e indifeso, ma già si intuiva – dal portamento regale della sua testa e dalla dimensione del suo scheletro – il gigante leggendario che sarebbe diventato. Era quello un giorno noioso e autunnale, che in nulla faceva presagire gli eventi che la bimba scrisse perché fossero ricordati e che accaddero durante la messa delle dodici, nella parrocchia di San Sebastián, alla quale assistette con tutta la famiglia."
Da me la sola passione
puoi imparare.
Dal mondo impara
tutto l’arco del sole
e lo splendore,
la grandezza dei gesti
in che consiste crescere,
impara dalle madri
il silenzio provvido
gentile,
dalle tombe la morte,
e dal morire d’ogni giorno
l’esame impara a svolgere.
Medita quando l’ombra
ti cade d’ogni sera
sulla fronte:
è passato, mio amore,
un altro giorno.
(Per Sempre - Feltrinelli - 1970)
Note biografiche e riflessioni
Giovanni Testori nasce a Novate Milanese nel 1923 e muore a Milano nel 1993.È stato uno scrittore, giornalista, poeta, drammaturgo, sceneggiatore, regista, critico d'arte e pittore. Sicuramente uno degli intellettuali più importanti del secolo scorso. Alla fine degli anni '70 prese il posto di Pasolini come editorialista del Corriere della Sera e dal 1978 divenne responsabile della pagina artistica. La sua poesia sembra provenire da un mondo più lontano rispetto a quello cui apparteneva e a cui era legatissimo. La poesia di oggi mi ha fatto pensare a mio padre, l'uomo che mi ha insegnato, tra le tante cose, l'importanza delle passioni. E nel giorno della Festa del Papà, gliela dedico. Con immenso amore.
Buona festa a tutti i papà. Quelli che lo sono per aver donato la vita e quelli che lo sono nel cuore.
Verona e la sua Arena (mio instagram) |
Una breve fuga da Milano si è trasformata in una piccola vacanza. Il pretesto era la mostra di modellismo più importante d'Italia che si teneva a Verona il 12 e il 13 marzo. Era tempo che volevamo andarci e alla fine ci siamo decisi. Complice il bel tempo, sabato mattina siamo partiti. E così, tra mattoncini Lego, treni in tutte le scale, droni, plastici e navi, ci siamo persi in quella che per me è una delle più belle città al mondo. Ma ne abbiamo approfittato per passeggiare, mangiare, visitare luoghi già noti e dimenticare per un paio di giorni quel che di difficile il mondo continua a proporci.
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all’angolo della strada mi fermerò,
a quell’angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
(Le ragioni della collera - Edizioni Fahrenheit 451 - 2018)
Una delle cose che mi hanno più colpito in positivo, nonostante i giorni orrendi, è stato vedere con quanto amore i nostri amici ucraini si stanno occupando dei loro animali domestici. Molti li hanno portati con loro, nella lunga fuga verso la salvezza.
Dire.it |
Ho il cuore molto pesante in questi giorni e mi sono domandata se avesse senso o meno scrivere un post per la giornata dell'otto marzo, data sempre più anacronistica e lontana dalla realtà. Allora ho preso in prestito il titolo di un libro di Svjatlana Aleksievič , la grande scrittrice e giornalista bielorussa, nata in Ucraina, premio nobel per la letteratura nel 2015. Se non la conoscete vi consiglio di leggere di lei e della sua vita.
(Lucio Dalla - Come è profondo il mare - 1977)
Grazie Lucio.
Cari amici, prendo una piccola pausa. A rileggerci presto!
Ogni guerra, tutte le guerre sono sempre una tragedia. In questa guerra però, oltre che per il fatto che sia in Europa, per me e tante famiglie e tanti ragazzi anche del nostro Oratorio che mi hanno scritto questa mattina, è anche un immenso dolore personale perché in quella terra ucraina invasa questa notte c'è un pezzo del mio e nostro cuore: i bambini e le bambine di Chernobyl che abbiamo ospitato in estate e ancora durante queste vacanze di Natale con famiglie amiche di Busto, Samarate e Castano e parecchi di questi hanno giocato nel nostro Oratorio. Quanto è stato difficile cominciare la giornata con un messaggio al mattino presto sul cellulare :"per favore pregate per noi". Preghiamo 🙏
Giuseppe Tedesco è già tornato dalla Polonia. È partito da Busto Arsizio e ha affrontato un viaggio di circa 3000 chilometri per raggiungere dei bambini ucraini più una mamma e un neonato. Il punto d'incontro era Lodz, una città a sud di Varsavia. 20 ore di pulmino e li ha portati in salvo. Alcuni saranno ospitati in famiglia e due di loro resteranno a casa del parroco. Si prenderà cura di loro la mamma di Don Giuseppe, Anna. Che, in collegamento telefonico con la nonna dei due ragazzini e pur parlando una lingua diversa, l'ha rassicurata.
Il Giornale d'Italia.it |
Al momento le forze dell'invasore Putin si stanno facendo strada in Ucraina, anche se ci sono consultazioni in atto. Lui ha abbandonato ogni pretesto, sta impedendo, come ogni dittatore che si rispetti, la libertà di informazione nella sua nazione, arresta chi sta manifestando contro la guerra, tutto viene filtrato dai suoi servizi di sicurezza. Sembra che noi, resto del mondo, ce ne stiamo accorgendo adesso. Eppure, da oltre 15 anni, sta agendo allo scoperto e senza alcuna vergogna. Cosa degli altri dittatori e del loro procedere verso il delirio, la guerra e la distruzione, ci siamo dimenticati? Abbiamo fatto tutti finta di nulla, chiuso gli occhi, perché lui ci ha pagato, ci ha reso deboli, esposti economicamente. E ora, finito di occuparsi della sua terra, mira ad espandersi. Come hanno fatto tutti quelli prima di lui.